Un presidio a Firenze contro "la dittatura feroce" di Alexander Lukashenko in Bielorussia. Lo hanno promosso oggi, davanti alla sede della Regione Toscana in piazza Duomo, l'associazione Talaka e l'Ambasciata popolare di Belarus in Italia. C'erano alcuni dei 600 rifugiati bielorussi che oggi vivono in Toscana. Il presidio è stato organizzato oggi, 9 agosto, perché è l'anniversario delle elezioni presidenziali del 2020 segnate dall'esclusione di 10 candidati dell'opposizione e da accuse di brogli elettorali.
"Da quel giorno è iniziata la nostra resistenza", afferma Yuliya Yukhno, rifugiata bielorussa, presidente dell'associazione Talaka. "Non ci arrendiamo - sottolinea - andiamo sempre avanti e l'Italia ci aiuta tantissimo anche ad accogliere i rifugiati che oggi sono tanti. Cerchiamo anche con la Regione Toscana di fare il nostro meglio per accoglierli, di dare una mano per integrarli, per trovare loro un lavoro, e per rafforzare anche la Toscana, perché i nostri connazionali che scappano sono tutte persone con competenze alte".
In Bielorussia oggi i prigionieri politici sono oltre 1.500, "ma questa è la cifra ufficiale - spiega Yuhnko -, la cifra non ufficiale è di circa 5.000 persone: non tutti vogliono essere riconosciuti come prigionieri politici, perché per i prigionieri politici le condizioni di detenzione sono molto peggiori rispetto alla prigionia 'normale'. Oltre 45.000 sono stati detenuti, e mezzo milione di persone è scappato dal Paese che ha 9 milioni e mezzo di cittadini".
"Da quel giorno è iniziata la nostra resistenza", afferma Yuliya Yukhno, rifugiata bielorussa, presidente dell'associazione Talaka. "Non ci arrendiamo - sottolinea - andiamo sempre avanti e l'Italia ci aiuta tantissimo anche ad accogliere i rifugiati che oggi sono tanti. Cerchiamo anche con la Regione Toscana di fare il nostro meglio per accoglierli, di dare una mano per integrarli, per trovare loro un lavoro, e per rafforzare anche la Toscana, perché i nostri connazionali che scappano sono tutte persone con competenze alte".
In Bielorussia oggi i prigionieri politici sono oltre 1.500, "ma questa è la cifra ufficiale - spiega Yuhnko -, la cifra non ufficiale è di circa 5.000 persone: non tutti vogliono essere riconosciuti come prigionieri politici, perché per i prigionieri politici le condizioni di detenzione sono molto peggiori rispetto alla prigionia 'normale'. Oltre 45.000 sono stati detenuti, e mezzo milione di persone è scappato dal Paese che ha 9 milioni e mezzo di cittadini".
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