In apertura del dibattito organizzato dal Tgr Toscana della Rai i candidati alla presidenza, Eugenio Giani, Alessandro Tomasi e Antonella Bundu hanno commentato positivamente la notizia dell'accordo fra Israele e hamas per la cessazione delle ostilità a Gaza e la fine della guerra in Palestina: tutti si sono augurati che l'accordo venga rispettato.
"Ricordo alcune parole del ministro Tajani - ha affermato Giani - che diceva che non potremo riconoscere lo Stato di Palestina se non vengono liberati gli ostaggi. Ecco, ora che gli ostaggi vengono liberati, ora che si va verso un compromesso che ferma i cannoni, le bombe, spero che lo Stato di Palestina sia riconosciuto anche dal nostro governo, come è avvenuto da parte della Francia, dalla Gran Bretagna, dal Canada, dall'Australia".
Tomasi si è soffermato sulle manifestazioni di piazza in Italia, dove ha sfilato "chi autenticamente, in modo pacifico, aveva voglia di gridare esternare un sentimento che andava verso la pace, che andava contro i massacri", ma c'è anche stato chi ha "strumentalizzato queste manifestazioni per distruggere le città, lottare contro la polizia: e poi questo clima ha prodotto un'altra cosa che oggi il Viminale ci ha raccontato, sono più di 700 i casi di antisemitismo in Italia dal dell'osservatorio, una cosa gravissima".
Bundu ha auspicato che si possa "andare verso quello che è un giusto riconoscimento dell'autodeterminazione del popolo palestinese", e su questo "sono d'accordo con le critiche che fa Giani al governo nazionale, penso che anche il governo regionale potrebbe tuttora prendere posizioni ben più nette e ben più serie, avrebbe dovuto farlo prima. Abbiamo Marco Carrai, console onorario di Israele, che è a capo della Fondazione Meyer, e non sono state prese delle posizioni nette anche in questo caso".
"Ricordo alcune parole del ministro Tajani - ha affermato Giani - che diceva che non potremo riconoscere lo Stato di Palestina se non vengono liberati gli ostaggi. Ecco, ora che gli ostaggi vengono liberati, ora che si va verso un compromesso che ferma i cannoni, le bombe, spero che lo Stato di Palestina sia riconosciuto anche dal nostro governo, come è avvenuto da parte della Francia, dalla Gran Bretagna, dal Canada, dall'Australia".
Tomasi si è soffermato sulle manifestazioni di piazza in Italia, dove ha sfilato "chi autenticamente, in modo pacifico, aveva voglia di gridare esternare un sentimento che andava verso la pace, che andava contro i massacri", ma c'è anche stato chi ha "strumentalizzato queste manifestazioni per distruggere le città, lottare contro la polizia: e poi questo clima ha prodotto un'altra cosa che oggi il Viminale ci ha raccontato, sono più di 700 i casi di antisemitismo in Italia dal dell'osservatorio, una cosa gravissima".
Bundu ha auspicato che si possa "andare verso quello che è un giusto riconoscimento dell'autodeterminazione del popolo palestinese", e su questo "sono d'accordo con le critiche che fa Giani al governo nazionale, penso che anche il governo regionale potrebbe tuttora prendere posizioni ben più nette e ben più serie, avrebbe dovuto farlo prima. Abbiamo Marco Carrai, console onorario di Israele, che è a capo della Fondazione Meyer, e non sono state prese delle posizioni nette anche in questo caso".
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