In una nota il consigliere regionale parla di 'sudditanza della politica a certi potentati economici'

"È la novella dello stento che dura tanto tempo, quella dell’aeroporto di Peretola. Sono anni che si ascoltano illustri dirigenti, politici, ingegneri e architetti che annunciano l’imminenza di interventi strutturali che risolverebbero tutte le criticità dello scalo aeroportuale. Il paradosso è che la scelta fatta da questi illustri signori, sostenuti da una pletora di politici, cioè quella di unificare la procedura di VIA VAS e conseguenti variazioni urbanistiche, rimane il vero problema. Ciò al di là dei vari progetti: pista di 2000 metri, poi di 2400 poi di 2200, poi obliqua, poi parallela, poi semi obliqua e pseudo trasversale rispetto all’autostrada".

Così il consigliere regionale della Lega Giovanni Galli sul deposito del nuovo masterplan dell'aeroporto fiorentino.

 "I cittadini tanto non capiscono questi tecnicismi, perché ritenuti incompetenti e quindi la comunicazione non presta a queste dichiarazioni il necessario approfondimento. Ma se il problema aeroportuale di Firenze vuole essere risolto, come vorrebbe anche e soprattutto il sottoscritto, è necessario che la politica, cioè la Regione, riassuma il proprio ruolo di pianificatore dell’area della piana dove, al momento, sono previsti: il prolungamento della tramvia dall'aeroporto a Sesto e l'ampliamento del Polo universitario. Ma comprende anche la realizzazione di unità abitative per 2000 persone con attività commerciali connesse, edifici pubblici, il tutto derivante dal contenzioso Unipol/Comune di Firenze e poi l'ampliamento dell'aeroporto", insiste Galli.

"È inutile quindi girarci intorno, il problema è politico e si sostanzia in una sudditanza della stessa politica e dei politicanti a certi potentati economici. Non c’è quindi la volontà politica di assumersi, con i comuni della piana, l’onere e l’onore di definire lo sviluppo aeroportuale all’interno di un contesto ambientale, paesaggistico ed urbanistico complesso com'è quello della piana fiorentina. Questo coraggio lo ebbe il governatore Rossi assistito dall’ex assessore Marson e, nonostante questo, Toscana Aeroporti volle forzare la mano attraverso la presentazione di un progetto che contrastava la pianificazione regionale, cioè il PIT", aggiunge il consigliere.

"Ma che ve lo dico a fare. La questione è complessa e non può essere banalizzata come invece fanno certi politici, i quali, invece di governare, si limitano al mero tifo da stadio: aeroporto sì o aeroporto no. Siamo al ridicolo e ciò che preoccupa non è il solo fatto che gli abitanti di Brozzi, Peretola e Quaracchi dovranno ancora subire l’inquinamento acustico senza che nessuno faccia nulla - 21 anni rispetto al decreto VIA senza la realizzazione delle opere di mitigazione - ma anche il fatto che i vertici di Toscana Aeroporti - incalza il consigliere - continueranno a fare come gli pare, snobbando le istituzioni rappresentative dei cittadini toscani, tanto c’è il Giani che gli dice sempre di sì a tutti i progetti che questi illustri signori ripetutamente elaborano con la consulenza di architetti di grido e grande  professionalità.

In fin dei conti, gli utili alla società di gestione arrivano cospicui ogni anno, mentre nei momenti difficili del Covid è stata la Regione a sborsare 10 milioni per salvaguardare il personale. Il trend dei fruitori dei nostri scali continua a crescere e quindi chi deve guadagnare sulle nostre infrastrutture continua a farlo facendosi beffa dei diritti dei cittadini che vivono nei pressi dello scalo. Figurarsi poi cosa gli possa importare di aprire un confronto con il Consiglio regionale, che di fatto non conta nulla", conclude Galli.

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