Sugli affitti brevi "l'avviso presente in rete aveva un alert con il divieto di iscrizione per nuovi immobili, era molto chiaro. Chi si è iscritto ugualmente per l'area Unesco sapeva di trasgredire questa specifica norma. Sui controlli abbiamo la possibilità di farli anche per pregressi, istituendo un gruppo con la possibilità di verificare i mesi passati". Lo ha dichiarato l'assessora all'urbanistica del Comune di Firenze Caterina Biti rispondendo in Consiglio comunale ad un question time di Cecilia Del Re (Fd).
Biti ha poi ricordato di essere a conoscenza che è stato annunciata l'impugnazione "della legge regionale 61. Ad ora non conosciamo l'esito del contenzioso" ma "la norma è applicabile dal 1 luglio 2026" e "il Comune ha il tempo per aprire una riflessione" sul tema.
In risposta a quanto riferito dall'assessora Biti, Del Re ha affermato che "l'assessora all'urbanistica Biti in merito ai controlli, ci ha fatto presente che fino ad ora l'amministrazione comunale non ha controllato il rispetto della variante, ma che è sempre a tempo a farlo mettendo su un gruppo di lavoro".
"Posta la facilità con cui i proprietari degli immobili in centro storico riescono tutt'oggi a prendere il codice identificativo nazionale, dal momento che il portale per il rilascio del cin non può essere bloccato, ci saremmo aspettati un'attività di controllo da parte dell'amministrazione comunale sugli annunci pubblicati sulle varie piattaforme digitali, ed invece abbiamo scoperto che così non è stato - ha spiegato Del Re - Fatta la norma, non ci si è preoccupato di verificarne l'efficacia in questi otto mesi. E d'altronde, nella variante in questione, non erano state neppure previste sanzioni per il mancato rispetto del divieto introdotto, rendendo così ancor più debole tutto il sistema della variante, adottata peraltro pochi giorni dopo che il decreto Salvacasa ne aveva già ampiamente minato le fondamenta giuridiche".
Sull'area di Santo Spirito, dove c'è la possibilità che nasca una Rsa di lusso nell'ex caserma Ferrucci, storica sede del Distretto Militare, "noi riteniamo una buona idea che lì ci sia" invece "un centro culturale universitario. Siamo disponibili a collaborare e a dare il sostegno necessario, lì dove ci fosse la possibilità. Ma non è chiaro se c'è possibilità o no di intervenire su questa concessione".
Biti, rispondendo anche ad un question time di Angela Sirello (Fdi), ha ribadito che "è chi detiene il bene che invita gli altri a fare un tavolo. Il Comune è disponibile a essere a quel tavolo".
La risposta dell'assessora non ha soddisfatto né la capogruppo di FdI Angela Sirello né il senatore fiorentino Paolo Marcheschi: "Purtroppo, la risposta dell'assessore Biti conferma che il Comune di Firenze non si schiera con atti scritti a favore della Comunità di Santo spirito e degli Agostiniani. Hanno abdicato a Giani che non ha alcun titolo sulla procedura. Il sindaco Funaro dimostri coraggio e decida cosa fare".
"La risposta all'interrogazione oggi in Consiglio comunale dimostra che il Comune non ha intenzione di sconfessare il duo Renzi-Nardella e di formalizzare la proposta di opposizione al progetto - aggiungono in una nota Marcheschi e Sirello - La procedura di aggiudicazione come risaputo ora è chiusa, ma qualora il Comune formalizzasse il cambio di volontà, come chiarito dalla risposta del ministro Crosetto a Giani, magari di fronte ad un atto amministrativo del Comune e non ad una semplice lettera, potrebbero esserci dei margini per riaprire il percorso scelto".
Biti ha poi ricordato di essere a conoscenza che è stato annunciata l'impugnazione "della legge regionale 61. Ad ora non conosciamo l'esito del contenzioso" ma "la norma è applicabile dal 1 luglio 2026" e "il Comune ha il tempo per aprire una riflessione" sul tema.
In risposta a quanto riferito dall'assessora Biti, Del Re ha affermato che "l'assessora all'urbanistica Biti in merito ai controlli, ci ha fatto presente che fino ad ora l'amministrazione comunale non ha controllato il rispetto della variante, ma che è sempre a tempo a farlo mettendo su un gruppo di lavoro".
"Posta la facilità con cui i proprietari degli immobili in centro storico riescono tutt'oggi a prendere il codice identificativo nazionale, dal momento che il portale per il rilascio del cin non può essere bloccato, ci saremmo aspettati un'attività di controllo da parte dell'amministrazione comunale sugli annunci pubblicati sulle varie piattaforme digitali, ed invece abbiamo scoperto che così non è stato - ha spiegato Del Re - Fatta la norma, non ci si è preoccupato di verificarne l'efficacia in questi otto mesi. E d'altronde, nella variante in questione, non erano state neppure previste sanzioni per il mancato rispetto del divieto introdotto, rendendo così ancor più debole tutto il sistema della variante, adottata peraltro pochi giorni dopo che il decreto Salvacasa ne aveva già ampiamente minato le fondamenta giuridiche".
Sull'area di Santo Spirito, dove c'è la possibilità che nasca una Rsa di lusso nell'ex caserma Ferrucci, storica sede del Distretto Militare, "noi riteniamo una buona idea che lì ci sia" invece "un centro culturale universitario. Siamo disponibili a collaborare e a dare il sostegno necessario, lì dove ci fosse la possibilità. Ma non è chiaro se c'è possibilità o no di intervenire su questa concessione".
Biti, rispondendo anche ad un question time di Angela Sirello (Fdi), ha ribadito che "è chi detiene il bene che invita gli altri a fare un tavolo. Il Comune è disponibile a essere a quel tavolo".
La risposta dell'assessora non ha soddisfatto né la capogruppo di FdI Angela Sirello né il senatore fiorentino Paolo Marcheschi: "Purtroppo, la risposta dell'assessore Biti conferma che il Comune di Firenze non si schiera con atti scritti a favore della Comunità di Santo spirito e degli Agostiniani. Hanno abdicato a Giani che non ha alcun titolo sulla procedura. Il sindaco Funaro dimostri coraggio e decida cosa fare".
"La risposta all'interrogazione oggi in Consiglio comunale dimostra che il Comune non ha intenzione di sconfessare il duo Renzi-Nardella e di formalizzare la proposta di opposizione al progetto - aggiungono in una nota Marcheschi e Sirello - La procedura di aggiudicazione come risaputo ora è chiusa, ma qualora il Comune formalizzasse il cambio di volontà, come chiarito dalla risposta del ministro Crosetto a Giani, magari di fronte ad un atto amministrativo del Comune e non ad una semplice lettera, potrebbero esserci dei margini per riaprire il percorso scelto".
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