Il presidente emerito della Corte Costituzionale propone un modello tedesco per evitare criticità nel sistema elettorale

Un sistema di elezione diretta e separata del primo ministro in Italia "pone un problema rilevante, ve lo dice uno che ha fatto il ministro dell'Interno, della certezza sui 6 milioni di voti di italiani all'estero". Lo ha affermato Giuliano Amato, presidente emerito della Corte Costituzionale e già premier, intervenendo in collegamento video a un convegno organizzato nella sede del Consiglio regionale della Toscana.

I voti degli italiani all'estero, per Amato, "oggi concorrono all'elezione del Parlamento eleggendo sei deputati e tre senatori, ma domani non potrebbero eleggere il primo ministro degli italiani all'estero, bensì eleggere un unico primo ministro, e vi assicuro che su quei voti ci sono dei problemi seri che, se io fossi candidato alla presidenza del Consiglio destinato ad una elezione diretta, temerei come un incubo, perché ci sono parecchi problemi: evitiamoli".

Dunque, ha concluso l'ex premier, "usiamo un'altra tecnica che in Europa ha dimostrato di funzionare molto bene; e accompagniamola con una riforma costituzionale che, sul modello tedesco, dia la fiducia del Parlamento o l'elezione da parte del Parlamento al solo primo ministro e non anche ai ministri. Evitiamo così che il primo ministro, che sarà in un Paese come l'Italia sempre espressione di una coalizione, si trovi ricattato dai partiti minori della coalizione ai fini della formazione del governo e anche nei passaggi successivi".

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