“Nessun nuovo aggiornamento rispetto ai dati passati”

“Il Piano regionale di tutela dall’amianto è un’offesa all’intelligenza dei Consiglieri regionali e soprattutto una non risposta ai malati di tumore maligno causati direttamente da contatto con pulviscolo di amianto”, non usa mezzi termini il consigliere regionale della Lega, Giovanni Galli, dopo l’illustrazione di stamani della proposta del nuovo Piano regionale di tutela dall’amianto della Toscana."

“I numeri parlano chiaro: in Toscana sono 100 i casi annui di mesoteliomi maligni e 30mila circa i lavoratori a rischio in Toscana. Per quanto riguarda i mesoteliomi i casi sinora registrati tra residenti in Toscana dal 1988 al 2023 sono 2.377 con un incremento progressivo dal 1988 (35 casi) al 2016 ( 104 casi) significativo - spiega il Consigliere - e di fronte a questo la Giunta regionale cosa fa? Presenta un Piano che è copia - incolla  dell’informativa del 2020, con una mappatura datata addirittura 2007 e senza soluzioni concrete se non lo smaltimento tramite discarica o, a caro prezzo, in regioni meglio organizzate”.

“Nessun nuovo aggiornamento rispetto ai dati passati, per come è scritto questo Piano poteva tranquillamente essere presentato cinque anni fa, ma forse faceva comodo non pianificare i siti idonei per lo smaltimento dell’amianto se non attraverso il conferimento in discarica, peraltro talvolta contravvenendo alla volontà del Consiglio regionale, come nel caso della discarica di Chianni contro la cui riapertura sono state votate più mozioni, o Montignoso, che chiede ampliamenti a fronte di una volontà esplicita del Consiglio a favore della sua chiusura - ricorda Giovanni Galli - un Piano che doveva essere approvato entro sei mesi dalla Legge di riferimento, la 51/2013, e che oggi, dopo oltre 10 anni, non spiega come la Regione intenda gestire le quasi due milioni di tonnellate di amianto presenti in Toscana tra scuole, ospedali e anche nei tubi della rete idrica, senza contare i manufatti in cemento-amianto”.

“Un Piano che non dice niente e che nasce obsoleto, un sistema di smaltimento e rimozione che non funziona nemmeno nelle azioni delle pubbliche amministrazioni, e stanziamenti per 1,5 milioni totalmente insufficienti per gli interventi da fare ed infine nessuna proposta a supporto delle realtà che dispongono della tecnologia per il recupero dell’amianto: insomma, un Piano che è una presa in giro e conferma l’incapacità del PD di una visione sostenibile e futura in materia di rifiuti, che riduce la Toscana ad una discarica”, conclude Galli."
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