“Una campagna elettorale dove i programmi sono i grandi assenti. Se cerchi online i programmi dei candidati, non li trovi. Non quello di Giani, non quello di Tomasi, mentre trovi quello di Bundu, che però, specie con questa pessima legge elettorale, senza l’apertura a costruire ponti con altre realtà, resterà un progetto privo della forza per incidere davvero”.
Così Cecilia Del Re, capogruppo di Firenze Democratica, interviene sul clima politico in vista delle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre, sottolineando la mancanza di un confronto sui contenuti e la difficoltà per i cittadini di orientarsi tra coalizioni e liste.
“Di fronte a un sistema praticamente bipolare — afferma Del Re — siamo chiamati a votare tra una somma di liste e non per un progetto politico. Liste che all’interno della stessa coalizione dicono tutto e il contrario di tutto. Con un esito elettorale scontato in un territorio dove prevale ampiamente il voto clientelare e l’abitudine, il dibattito pubblico si è concentrato sulle tensioni interne alle coalizioni, e questo allontana ancora di più le persone dalle urne”.
Secondo la capogruppo di Firenze Democratica, è infatti prevedibile un aumento dell’astensione anche in Toscana, “un dato che rappresenta una sconfitta per la democrazia”.
“Essendo scontata la vittoria di Giani — prosegue Del Re — si spera almeno che le nuove forze in coalizione, rispetto a un governo a guida solo PD, possano contribuire a un’amministrazione regionale più trasparente e partecipata. Quello che sta accadendo a Firenze, dove l’arrivo di una nuova forza non ha purtroppo cambiato metodo e passo di amministrare, non fa ben sperare”.
Da qui il suo invito a un voto consapevole e orientato ai contenuti: “È importante andare a votare e scegliere chi siederà in consiglio regionale. Puntare su persone che portano avanti temi ambientali, modelli di sviluppo innovativi e una visione che guardi oltre l’immediato. Servono competenze, libertà e un pensiero critico capace di rompere con le logiche di conservazione dei posti, che da anni dominano la politica locale”.
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