Cecilia Del Re, capogruppo di Firenze Democratica, è intervenuta con un lungo post via social all’indomani della rielezione di Eugenio Giani alla guida della Regione Toscana.
"Eugenio Giani si riconferma Presidente della Regione Toscana, e gli facciamo i nostri auguri di buon lavoro", ha scritto Del Re, rivolgendo poi un pensiero anche alle altre forze in campo: "Ad Antonella Bundu e alla lista Toscana Rossa facciamo i complimenti per il risultato raggiunto, in attesa degli esiti di un ricorso annunciato e, soprattutto, di un auspicato cambiamento di questa pessima legge elettorale, che, dalla raccolta firme allo sbarramento più elevato per liste che corrono da sole, mira ancora una volta solo a conservare il potere di una classe dirigente, piuttosto che ad alimentare la democrazia e la rappresentanza dell’elettorato".
Un elettorato, osserva Del Re, che “non sentendosi rappresentato, non va a votare neppure più in Toscana”, dove si è registrato “un calo di oltre il 10% rispetto alle regionali di cinque anni fa, siglando il record storico di defezione dalle urne”.
"Meno di un elettore su due è andato a votare — scrive ancora — e una campagna elettorale così lontana dai cittadini, dove la coalizione di centrosinistra non ha neppure presentato un programma unitario ma una somma aritmetica di liste con programmi diversi l’uno dall’altro, l’avevamo purtroppo avvertita e pronosticata".
La capogruppo non risparmia critiche anche al Partito Democratico e alla sua gestione locale: "Era palpabile, per lo meno per chi sta tra la gente, la disaffezione dei cittadini verso il primo partito di maggioranza in città e verso l’amministrazione, “assente e lontana”, come tante volte abbiamo constatato".
Del Re evidenzia come "nel quartiere 1 il Pd si allinea quasi a Fratelli d’Italia per numero di voti raccolti, e al Sodo gli storici militanti hanno disertato le urne o votato altro, dopo non aver mai ricevuto risposta dalla sindaca".
"Ma tant’è, faremo a meno di loro — prosegue Del Re — questo il pensiero di chi, sentendosi invincibile (e impunibile), ritiene di poter fare a meno di tutti: ieri di noi e loro, oggi di chi ha disertato le urne o votato altro, domani di chissà chi altro/a, sbruffando di fronte ad ogni impiccio non gradito al “manovratore”".
La consigliera sottolinea come anche gli elettori di Firenze Democratica abbiano guardato altrove rispetto alla lista del Pd: "Hanno scelto o di dare il proprio sostegno alle altre liste presenti nella coalizione di centrosinistra, oppure hanno dato sostegno a Toscana Rossa o purtroppo hanno scelto di astenersi..."
Secondo Del Re, la lista del PD a Firenze "non era competitiva" e sarebbe risultata ancora più debole "senza il buon Milani messo in campo all’ultimo tuffo", mentre “il solito manovratore” avrebbe evitato il confronto democratico, “concordando un listino bloccato per togliere Melio dalla competizione”.
"Ciò che interessava, evidentemente, non era la lista, ma ancora la perpetuazione di un certo potere", aggiunge Del Re, ricordando che "la capolista non è stata eletta, e il secondo in lista è stato eletto ma ultimo tra gli eletti in Toscana per numero di preferenze".
Un risultato, secondo l’ex assessora, che “dovrebbe spingere a una riflessione interna”, anche per “una base elettorale che meriterebbe altro”.
Del Re guarda infine al futuro: "Noi continueremo a dare il nostro contributo, facendo politica sul territorio e nei consigli di quartiere, con nuove iniziative che presenteremo dopo l’assemblea pubblica del 24 ottobre".
"Siamo aperte e aperti — conclude — a costruire ponti e progetti con chi vorrà farlo insieme a noi, per un altro genere di politica e per rimettere la nostra cittadinanza e i nostri territori al primo posto".
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