“Cambiare destinazione area, investimento che guardi al futuro”

"Il primo step delle indagini disposte dalla procura lo abbiamo. A questo punto credo si possa avviare l'interlocuzione con Regione e Eni che avevamo sollecitato". A dirlo è il sindaco di Calenzano (Firenze), Giuseppe Carovani, all'indomani dei nove avvisi di garanzia per la strage del 9 dicembre 2024 avvenuta al deposito Eni, su cui il primo cittadino preferisce non pronunciarsi.
    
Resta invece ferma la richiesta di una destinazione diversa per l'area, ribadita dal presidente della Regione Eugenio Giani. "Ho parlato con lui pochi giorni fa, ha sempre detto pubblicamente che voleva attivare il tavolo, aspettava che potesse esserci un primo 'assestamento' sulle cause che hanno portato all'incidente, per cui ora confido possa avvenire in tempi brevi".

     
Per quanto riguarda i mezzi a disposizione del Comune per poter incidere, spiega Carovani, "c'è il tema della pianificazione urbanistica che può avere una sua rilevanza,  potremmo congelare le situazioni che sono già autorizzate, ma preferiamo concertare. La nostra idea - aggiunge - è di una trasformazione, cambiando quella che è la funzione dell’area. E crediamo che ci siano tutte le possibilità per aprire un dialogo con Eni e la Regione per trovare la soluzione migliore. Anche perché, pensando ai problemi di approvvigionamento di carburante emersi subito dopo l'incidente, alla fine un equilibrio è stato trovato senza che, oggettivamente, ci siano stati grosse difficoltà".

     
Tra le ipotesi resta valida per l'amministrazione comunale quella di un hub per le energie rinnovabili. "Eni è una grande impresa internazionale che fa investimenti in quel campo, per cui confidiamo che possa esserci un accoglimento delle nostre richieste. Pensando anche al green deal, al fatto che al 2035 non potranno più circolare auto con motori termici, credo sia ragionevole pensare a un investimento che guarda al futuro".
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