'Non condivido la deriva a destra del partito' ha spiegato

Il consigliere regionale Marco Casucci lascia la Lega e si dimette dalla vicepresidenza del Consiglio della Toscana. Ad annunciarlo è lui stesso.
    
"Ho aderito alla Lega quando in Toscana avevamo l'1%, ne ho sempre condiviso le battaglie, dando tanto e ricevendo tanto in questi anni, fino ad arrivare ad essere indicato come vicepresidente del Consiglio regionale, e di questo posso solo dire grazie al partito - ha sottolineato -. Con rammarico, dopo 15 anni di convinta militanza, ho deciso di non rinnovare la tessera della Lega perché questo non è più il partito al quale mi ero iscritto".

Casucci ha spiegato di aver comunicato la propria volontà "di aderire al gruppo Misto" in Consiglio regionale "e conseguentemente di dimettermi da vicepresidente del Consiglio regionale".

"Non è un mistero per nessuno - ha aggiunto - che da tempo non condividessi la deriva a destra del partito e il sempre maggior spazio dato a soggetti che nulla hanno a che vedere con la nostra storia e, dall' altro, il progressivo abbandono del ruolo del sindacato di territorio che la Lega ha sempre svolto, e che mi aveva convinto ad aderire nel lontano 2010. Ho più volte fatto presente la situazione anche nel corso degli ultimi direttivi regionali, segnalando come la stessa difficoltà fosse condivisa da tanti iscritti ed elettori senza mai poter intravedere la possibilità di un positivo cambiamento".

    
"Prendiamo atto della scelta del consigliere Casucci che però non condividiamo - hanno commentato Luca Baroncini, segretario regionale della Lega in Toscana, ed Elena Meini, capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale -. Al netto delle scelte di singoli, come questa di Casucci, o come altri che invece per contro stanno entrando in Lega, il nostro partito va avanti in un ritrovato momento di crescita nei consensi che testimonia l'importante lavoro del segretario federale e vicepremier Matteo Salvini, e gli evidenti risultati al governo del Paese, in diverse regioni ed innumerevoli comuni".
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