Critiche del centrodestra al piano regionale dei rifiuti, in discussione in Consiglio regionale da ieri pomeriggio.
Secondo il consigliere Fdi, Alessandro Capecchi "è un non-piano perché prevede una fase transitoria della durata di sei anni, pari alla durata stessa del piano secondo la legge. Oltretutto non è un piano prescritto perché la Regione ha deciso di non far valere le regole che essa stessa tenta di dare alle Ato, come la raccolta differenziata all'82% e che costa un sacco di soldi perché va fatta attraverso il porta a porta". Inoltre rispetto alle 39 manifestazioni di interesse per impianti raccolte dalla Regione Toscana "ne abbiamo una quindicina sola che sta procedendo, più o meno lentamente, alla realizzazione".
Per il portavoce dell'opposizione Marco Landi (Lega) varare un "piano significherebbe soprattutto regolamentare ma questo è un piano che non regolamenta perché nel 2021 si è provveduto ad aprire una manifestazione di interesse per far scegliere alle imprese e ai gestori dove mettere i pochi impianti previsti in Toscana. E' stata una non decisione".
Anche per Marco Stella, capogruppo Fi, "questo è un non piano, non sceglie, non localizza. Questa non scelta della localizzazione porterà a un aumento delle tariffe in Toscana, e in Toscana c'è una delle Tari più care d'Italia".
Secondo il centrodestra, inoltre, Alia avrebbe rinunciato a realizzare il gassificatore di Pontedera (Pisa), una delle 39 proposte progettuali contenute nel piano dei rifiuti. "Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo - ha detto la capogruppo della Lega Elena Meini - nel corso dell'ultima riunione della conferenza di programmazione dei lavori ci ha annunciato che sarebbe arrivata una lettera di Alia che comunica di aver rinunciato anche al gassificatore di Pontedera, dopo quello di Empoli". Meini ha poi aggiunto che "a oggi questa lettera non è nelle nostre mani e, quindi, non sappiamo che fine ha fatto l'impianto".
Secondo il consigliere Fdi, Alessandro Capecchi "è un non-piano perché prevede una fase transitoria della durata di sei anni, pari alla durata stessa del piano secondo la legge. Oltretutto non è un piano prescritto perché la Regione ha deciso di non far valere le regole che essa stessa tenta di dare alle Ato, come la raccolta differenziata all'82% e che costa un sacco di soldi perché va fatta attraverso il porta a porta". Inoltre rispetto alle 39 manifestazioni di interesse per impianti raccolte dalla Regione Toscana "ne abbiamo una quindicina sola che sta procedendo, più o meno lentamente, alla realizzazione".
Per il portavoce dell'opposizione Marco Landi (Lega) varare un "piano significherebbe soprattutto regolamentare ma questo è un piano che non regolamenta perché nel 2021 si è provveduto ad aprire una manifestazione di interesse per far scegliere alle imprese e ai gestori dove mettere i pochi impianti previsti in Toscana. E' stata una non decisione".
Anche per Marco Stella, capogruppo Fi, "questo è un non piano, non sceglie, non localizza. Questa non scelta della localizzazione porterà a un aumento delle tariffe in Toscana, e in Toscana c'è una delle Tari più care d'Italia".
Secondo il centrodestra, inoltre, Alia avrebbe rinunciato a realizzare il gassificatore di Pontedera (Pisa), una delle 39 proposte progettuali contenute nel piano dei rifiuti. "Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo - ha detto la capogruppo della Lega Elena Meini - nel corso dell'ultima riunione della conferenza di programmazione dei lavori ci ha annunciato che sarebbe arrivata una lettera di Alia che comunica di aver rinunciato anche al gassificatore di Pontedera, dopo quello di Empoli". Meini ha poi aggiunto che "a oggi questa lettera non è nelle nostre mani e, quindi, non sappiamo che fine ha fatto l'impianto".
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