“Chiuderlo significherebbe distruggere un ponte storico che unisce i due Paesi”

“La decisione annunciata dal segretario di Stato americano Marco Rubio di chiudere numerose ambasciate e consolati in Europa - e tra questi il Consolato generale di Firenze - è un fatto gravissimo che genera sconcerto.

Il Consolato di Firenze ha sempre rappresentato un punto di riferimento per la comunità statunitense, non solo in Toscana, ma in tutto il centro Italia e il Paese. È un vero e proprio ponte che per decenni ha agevolato e generato relazioni culturali, sociali ed economiche. Tanto è vero che la presenza di aziende americane in questa parte del Paese è molto forte, e non possiamo tralasciare le relazioni culturali fortissime tra Firenze e gli Stati Uniti.

La presenza del Consolato è motivata anche dalla storica attenzione che il mondo americano ha riservato alla nostra città, che ha una concentrazione di università americane unica a livello internazionale. Credo che la comunità fiorentina e la comunità americana debbano attivarsi con tutti i mezzi possibili per scongiurare che questa decisione venga definitivamente attuata.

Chiudere il consolato generale degli Stati Uniti a Firenze sarebbe come distruggere un ponte storico che unisce i nostri due Paesi. Su un tema del genere dovrebbe intervenire prima di tutto il governo italiano.

Stupisce infatti il silenzio sia della presidente del Consiglio Meloni che è stata recentemente negli Stati Uniti a incontrare proprio il presidente Trump, che degli altri membri di governo. Come è possibile vantarsi di forti relazioni tra Italia e Stati Uniti e poi assistere inermi e silenti alla chiusura di un'istituzione diplomatica così rilevante e prestigiosa e nonché fondamentale per le relazioni tra Italia e Stati Uniti?”
così in una nota l’europarlamentare Pd Dario Nardella.
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