Lo ius scholae, il sistema di attribuzione della cittadinanza basato sul completamento di un ciclo di studi per i figli di immigrati in Italia, è argomento che a fine agosto ha agitato molto la politica italiana.
Sul tema si sono espressi con favore sia Giani che la sindaca Funaro, che ha rincarato la dose, sostenendo di aver già sentito la propria maggioranza e di essere pronta per andare avanti in una lotta che il centrosinistra sta facendo propria.
Come racconta la sindaca in un’intervista al quotidiano Domani, l’idea è quella di conferire la cittadinanza onoraria della città di Firenze a tutti quei bambini che, figli di persone immigrate, con gli attuali criteri attenderanno anni per ottenere la cittadinanza.
“I sindaci possono fare la loro parte” ha detto Funaro.
La maggioranza a sostegno della sindaca si è già detta d’accordo con la proposta: è infatti arrivato il sì del Partito Democratico e di Alleanza Verdi Sinistra.
Ma il consenso, una volta tanto, sembra trasversale: d’accordo anche Forza Italia, con il capogruppo Alberto Locchi che ha detto di essere d’accordo “per chi ha residenza in Italia e segue con profitto 10 anni di insegnamento”, Firenze Democratica, Sinistra progetto Comune, Italia Viva e MoVimento 5 Stelle.
Più tiepida la reazione di Fratelli d’Italia, che ha scelto di non esporsi sul tema, mentre la Lega ha già annunciato di essere contraria: “Abbiamo una legge nazionale che funziona” ha detto il capogruppo in consiglio comunale Guglielmo Mossuto.
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