E aggiunge: “Siamo ad un momento di svolta ed occorre il coraggio di compiere scelte radicali“

Aree verdi, sport, attività di comunità. Un nuovo parco per lo sviluppo della biodiversità e un collegamento diretto con la città attraverso la tramvia. E ancora un nuovo centro di innovazione e collaborazione interuniversitario e aziendale, con coworking, una casa delle start-up, laboratori per le imprese e un anfiteatro. Sono alcune delle proposte della candidata a sindaco di Firenze Democratica Cecilia Del Re, presentate oggi nella sede di Nana Bianca.

"Negli ultimi anni - ha sottolineato Del Re - Firenze ha perso importanti quote di mercato nel settore manifatturiero. Il settore moda è in grossa crisi e persino il numero di nuove start-up ha cominciato a calare. Siamo ad un momento di svolta ed occorre il coraggio di compiere scelte radicali. Il Comune deve giocare un ruolo attivo nello sviluppo di politiche industriali e interrompere la trasformazione della città in una Disneyland rinascimentale, anche perché l'80% della nostra economia è legata al manifatturiero. Se è evidente che il turismo non si può fermare occorre potenziare le altre aree di sviluppo a cominciare da quella produttiva, in grado di creare occupazione stabile. La nostra idea dunque è quella di connettere ancor più profondamente l'Università e i centri di ricerca alle reti delle nostre imprese, incentivando così le aziende a rimanere sul nostro territorio e attraendo parallelamente nuove realtà. Al Comune, il ruolo di federatore".

"Firenze - ha aggiunto la donna - sta vivendo una stagione di impoverimento del livello qualitativo dell'occupazione. La crescita sproporzionata del turismo sta trainando assunzioni a basso grado di conoscenze e di reddito, mentre le assunzioni a livello medio alto di sapere sono ferme. Questo si traduce in una stagnazione che non possiamo permetterci e che intendiamo invertire facendo compiere al Polo tecnologico universitario di Sesto un ulteriore balzo in avanti, diventando una vera e propria cittadella dell'innovazione. Naturalmente la nostra è una proposta che intendiamo condividere con la Regione, l'Università e il Comune di Sesto Fiorentino. Anche perché siamo convinti della necessità, per Firenze, di pensare come città metropolitana: è tra Calenzano, l'Osmannoro, Sesto e Capalle che si concentra il grosso delle nostre realtà produttive, infatti. E fare sistema diventa essenziale".

Tra i partecipanti anche Daniele Calosi della Fiom Cgil che ha sottolineato la necessità di coinvolgere, nella progettualità della città, anche il sindacato: "Non si può pensare che noi si esista solo quando ci sono le crisi. Da questa campagna elettorale c'è un grande assente, il lavoro".
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