In audizione i due assessori annunciano: 'La Regione si impegnerà per fronteggiare la situazione'

Per le crisi del comparto modo, la Toscana chiede "che non ci sia limite temporale per la misura degli ammortizzatori e chiedevamo di prorogare strumenti già in essere per aziende con oltre 15 dipendenti. Non ho mai ricevuto risposta a una mia ulteriore lettera inviata in proposito al Ministero. Abbiamo saputo dell'ammortizzatore sociale quando è stato pubblicato in gazzetta ufficiale. La Toscana proporrà emendamenti per la proroga della durata, perché crediamo che quello compiuto sia un primo passo, ma non sufficiente e vediamo che le settimane si sono ridotte a dieci, con scadenza 31 dicembre". Lo ha detto l'assessore regionale al lavoro Alessandra Nardini (in foto) sentita in commissione sviluppo economico del Consiglio regionale, insieme all'assessore all'economia, Leonardo Marras.
    
"Non conosciamo i codici Ateco che si intende o meno coprire - ha aggiunto Nardini -. Reitereremo la richiesta tavolo congiunto". Nel frattempo, è al lavoro un tavolo regionale di crisi "nel quale il presidente Giani ha coinvolto me e l'assessore Marras, a dimostrazione di come intendiamo seguire la vicenda come Regione Toscana".

Parlando dell'entità della crisi, Nardini ha detto che "la Toscana ha fornito, nella fase iniziale, una stima di circa 8.000 lavoratori interessati dalla crisi, stima poi elevata a circa 16.000 nel mese di settembre, mentre su scala nazionale si tratta di 75.000 lavoratori coinvolti".

Marras ha poi spiegato che "le filiere della moda - tutte: tessile, abbigliamento, concia, pelletterie, calzature, senza contare l'indotto - sono in una condizione di decremento della produzione da venti mesi e le previsioni ci dicono che la domanda riprenderà solo nel secondo semestre 2025, con una stima di 30 mesi di calo della produzione. Dopo una prima parte di resistenza, abbiamo visto, quale impatto sociale questo determina. L'occupazione dall'ultimo trimestre 2023 è precipitata, nel secondo trimestre 2024 c'è un meno 15% di avviamenti al lavoro e il 5,6% dell'occupazione in cassa integrazione o che percepisce l'ammortizzatore sociale del fondo di solidarietà per le imprese di più piccola dimensione". 
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