E ora anche la politica

Se solo fossero più sensibili al fascino della mondanità, diventerebbero in poco tempo una delle coppie più glamour di Firenze e invece preferiscono da sempre il basso profilo.

Lui è Federico Albini, quarantenne imprenditore europeo, responsabile mercato terrestre insieme al fratello Edoardo e presidente della società Spagnola Alpi Iberica del colosso dei trasporti Albini e Pitigliani, un’eccellenza pratese, con oltre duemila dipendenti e una storia ormai quasi di 80 anni, essendo nata il 2 agosto 1945, appena finita la guerra.
E’ anche Console onorario della rep. del kazakhstan in Toscana e presidente sezione trasporti e logistica Confindustria Toscana nord.

Lei è Alessia Galdo, a cui la definizione di mamma acrobatica sta decisamente stretta: due figli di 5 e 4 anni, Lucrezia e Ferdinando, notaio di successo a Firenze, e da più di un mese centrifugata dalla campagna elettorale di Fratelli d’Italia per un posto a Palazzo Vecchio.
Se verrà eletta, e i sondaggi la danno in pole position, promette che non perderà una battuta, combattendo sui punti su cui vuole cambiare Firenze: vista la storia personale c’è da crederle sulla parola.

Si sono conosciuti a Londra 15 anni fa, erano entrambi impegnati, ma poi le cose sono cambiate ed è nata una famiglia in cui davvero non ci si annoia mai.

Sullo sfondo la storia esemplare di Albini e Pitigliani.
“Siamo la terza generazione, i fondatori sono stati Albo Albini e Sandro Pitigliani – racconta Federico - il fatto che considero straordinario è che questa unione ha retto sempre, insieme gli Albini e i Pitigliani hanno affrontato i momenti difficili e sempre insieme hanno goduto dei successi. Ci vogliamo davvero bene”

Mai pensato di fare un altro lavoro?
“No, ero affascinato dall’azienda e appena è stato possibile ho cominciato da dare il mio contributo. Poi certo ho le mie passioni, come cantare o giocare a calcio, ma vengono dopo famiglia e impresa”.

Come ha preso l’idea di Alessia di cimentarsi con la politica?
“Sarò sincero: all’inizio gliel’ho sconsigliato perché conoscendola sapevo che si sarebbe buttata anima e corpo nella campagna elettorale, così come è certo che se dovesse essere eletta non salterà una seduta di Palazzo Vecchio. Poi però ho visto l’impegno che ci metteva e in poco tempo ho cambiato idea, le passioni vanno coltivate e Alessia lo sa fare nel migliore nei modi; testa bassa e lavorare”.
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