L'approvazione della legge è stata il risultato della convergenza di Pd, M5S e Italia Viva

"Noi abbiamo scelto di non voltarci dall'altra parte di fronte al dolore delle persone e non c'è alcuna pretesa autonomia che la Toscana pretende di avere, bensì il semplice esercizio della potestà legislativa concorrente che tutte le regioni hanno". Lo ha detto il capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli (in foto) dopo l'approvazione della proposta di legge sul tema del fine vita, passato a maggioranza anche con i voti di M5s, Iv e Gruppo misto.
    
Ceccarelli ha poi voluto "tranquillizzare tutti coloro i quali in questi giorni hanno evocato interventi coercitivi dall'alto, dalla segreteria nazionale o chissà da dove, per costringere i consiglieri del nostro Gruppo a votare questa legge. La verità è che nessuna coercizione è stata, ovviamente, utilizzata a nessun livello".

Il consigliere regionale del Pd Iacopo Melio evidenzia che "la Toscana si è dimostrata ancora una volta dalla parte dei diritti: oggi abbiamo realizzato qualcosa di straordinario, per la prima volta in Italia, ricordando l'importanza dell'essere persone libere fino all'ultimo respiro".

Per la consigliera regionale Pd, Donatela Spadi "il Consiglio regionale ha approvato una legge innovativa sul fine vita, ponendo la nostra regione all'avanguardia nel garantire il diritto all'autodeterminazione dei cittadini, in linea con le indicazioni della Corte costituzionale".

Tra i voti favorevoli alle legge sul fine vita anche quelli del M5s. La capogruppo, Irene Galletti sostiene che "l'approvazione di questo provvedimento rappresenta un passo fondamentale per il riconoscimento della dignità e dell'autodeterminazione di chi affronta una malattia irreversibile".

Sostegno alla legge è arrivato anche da parte di Italia Viva. Il capogruppo Stefano Scaramelli ha rivendicato l'approvazione di un odg a sua firma. "Cure palliative, hospice, assistenza domiciliare al dolore, rinnovo della commissione di bioetica al fine di garantire l'accompagnamento dignitoso e rispettoso della vita nella fase terminale - evidenzia Scaramelli -. È l'impegnativa del nostro ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale che ci ha portato a dare voto favorevole alla proposta di legge d'iniziativa popolare sul fine vita". 

Anche la consigliera regionale Pd, Federica Fratoni, ha evidenziato che "la legge regionale non ha un effetto costitutivo di un diritto, ma sancisce il dovere di renderne effettivo l'esercizio. Sono felice di leggere sulle cronache di stampa che anche altre Regioni, sulla base del nostro lavoro, si stanno interrogando sul da farsi rispetto a un Parlamento che latita, perché la questione di legittimità costituzionale non può essere un alibi per eludere un'assunzione piena di responsabilità".

Fratoni ha poi precisato di essere "arrivati a questa legge senza nessuna pressione. Non mi sorprende che approdi proprio in Toscana, terra di diritti e con un sistema sanitario universalistico e di eccellenza. Il nostro impegno continuerà, affinché i cittadini possano esercitare pienamente un diritto che la legge, con questa norma, si impegna a tutelare".

Anche Sinistra civica ecologista esprime "soddisfazione per l'approvazione della legge sul fine vita da parte del Consiglio regionale della Toscana" che "rappresenta un importante passo avanti per garantire i diritti fondamentali della persona. Il Consiglio regionale della Toscana - aggiungono in una nota - ha dimostrato grande responsabilità nel dare piena attuazione alla sentenza della Corte costituzionale, definendo procedure e tempistiche certe per l'accesso alla morte medicalmente assistita. La legge impedirà il ripetersi di situazioni drammatiche in cui le persone sono costrette ad attendere mesi o anni per ottenere una risposta, in condizioni di sofferenza insopportabile".
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