La sindaca ha preso parte alla presentazione della riapertura dell'opera del Vasari che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti

La riapertura del Corridoio Vasariano "è un momento straordinario, un momento di grande emozione, ritorna fruibile un pezzo importantissimo del patrimonio della nostra città". Lo ha affermato Sara Funaro, sindaca di Firenze, intervenuta oggi alla presentazione della riapertura del collegamento fra la Galleria degli Uffizi e il giardino di Boboli.
    
"Tra l'altro - ha aggiunto - torna a poter essere visitato come era all'origine, per cui spoglio nelle pareti, per dare la possibilità di ammirare quelle che sono le bellezze della nostra città, e così era stato pensato inizialmente. Una grande emozione essere qui, e soprattutto un bene unico che viene restituito alla possibilità di essere fruito dai cittadini, dai nostri residenti e da tutti i visitatori".

"Chiederò a breve un incontro con il ministro della Cultura Giuli perché abbiamo tante partite insieme a partire dal progetto su Santa Maria Novella del museo, ad altre azioni" ha affermato la sindaca.
    
"Sappiamo benissimo che ci sono progetti in ponte con la città - ha detto Funaro - sia per quanto riguarda Santa Maria Novella, sia per tante altre progettualità, e anche insieme al direttore degli Uffizi poter ragionare anche su quello che è il futuro della parte esterna degli Uffizi. Quindi da parte mia massima disponibilità e volontà di dialogare e confrontarmi per la nostra città".

Tra i presenti anche il governatore Eugenio Giani che ha dichiarato: "Riaprire il Corridoio Vasariano è un'emozione per chi ama Firenze e la Toscana, e sono felice perché questo darà la possibilità anche di una nuova visione museale, quella cioè che collega legittimamente di qua e di là dall'Arno, Palazzo Vecchio, gli Uffizi e Palazzo Pitti".    

La riapertura del Corridoio, secondo Giani, "è il più bel regalo di anniversario per Cosimo I dei Medici e Giorgio Vasari, che esattamente 450 anni fa lasciavano questa terra dopo che il primo aveva fatto il Granducato di Toscana, di cui fu il primo ad essere alla guida, mentre il secondo aveva progettato e realizzato il Corridoio che porta il suo nome, il Corridoio Vasariano".
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