"Non pongo" la candidatura a presidente della Regione Toscana "perché non sarebbe il mio compito: è la coalizione, quindi tutti i partiti e le forze che possono formare la coalizione progressista, che me lo diranno, me lo chiederanno". Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, parlando di una sua possibile ricandidatura in occasione di un evento di Azione, +Europa, Pri e Psi, partiti che si sono schierati per il suo bis. "Un polo riformista laico, elemento essenziale della coalizione di centrosinistra", ha aggiunto.
Che la candidatura del centrosinistra non sia stata ancora ufficializzata "ritengo che sia un bene - ha proseguito Giani - perché quando si ufficializza una candidatura si entra in un percorso che è quello elettorale, che limita la capacità di operare da un punto di vista amministrativo e legislativo, perché sembra che tutto entri in funzione per questo. Fossi stato il candidato del Pd nel momento in cui abbiamo portato in Consiglio regionale, in questi ultimi due mesi, la legge sul turismo, la legge sul fine vita, la legge sulla Toscana diffusa, tutte queste sarebbero apparse come strumenti".
Nel Pd, ha detto il governatore uscente, "trovo molta solidarietà, molta corrispondenza di lavoro con il segretario Fossi, con i dirigenti del Pd. Sento che l'aver vissuto da parte del mio partito un percorso che porta più in là l'ufficializzazione della candidatura mi consente, nell'interesse dei cittadini e del bene comune, di fare il presidente della Regione".
Che la candidatura del centrosinistra non sia stata ancora ufficializzata "ritengo che sia un bene - ha proseguito Giani - perché quando si ufficializza una candidatura si entra in un percorso che è quello elettorale, che limita la capacità di operare da un punto di vista amministrativo e legislativo, perché sembra che tutto entri in funzione per questo. Fossi stato il candidato del Pd nel momento in cui abbiamo portato in Consiglio regionale, in questi ultimi due mesi, la legge sul turismo, la legge sul fine vita, la legge sulla Toscana diffusa, tutte queste sarebbero apparse come strumenti".
Nel Pd, ha detto il governatore uscente, "trovo molta solidarietà, molta corrispondenza di lavoro con il segretario Fossi, con i dirigenti del Pd. Sento che l'aver vissuto da parte del mio partito un percorso che porta più in là l'ufficializzazione della candidatura mi consente, nell'interesse dei cittadini e del bene comune, di fare il presidente della Regione".
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