"Dal momento in cui la legge viene promulgata è come se avessimo centoventi giorni di sospensione da effetti perché sono i tempi in cui può essere fatto ricorso. Aspettiamo questi tempi, vista la delicatezza della situazione, per poter rendere effettiva questa legge.
Dopo i centoventi giorni tutto si predispone a partire dalla commissione etica affinché sia tutto applicabile". Lo ha detto oggi il governatore toscano Eugenio Giani, ospite del programma Start di Sky Tg24, parlando della legge sul fine vita approvata ieri dal Consiglio regionale toscano.
"La promulgazione - ha anche detto - ci sarà quando verrà portato il testo ricomposto. Trattandosi di emendamenti ora gli uffici tecnici devono rileggerlo su un piano di coerenza, ma ritengo che domani o domani l'altro sarò in grado di firmare la promulgazione della legge".
Il Governatore ha voluto anche sottolineare alcuni aspetti della legge approvata ieri dal Consiglio regionale: "La Toscana diventa una nuova Svizzera? No, io ritengo che la Toscana abbia fatto un servizio ai suoi cittadini".
"Sono state fissate regole eque, precise, obiettive. Noi non siamo andati oltre quello che ha prescritto la Corte costituzionale; la irreversibilità della patologia documentata scientificamente, la dipendenza della persona da trattamenti di sostegno, in assenza dei quali sarebbe automaticamente morta, la ferma e precisa valutazione della capacità di intendere e di volere da parte della persona direttamente interessata e la sua volontà esplicita, chiara, inequivocabile", ha poi aggiunto. "Sono i principi della Corte, la legge toscana fa da disciplina operativa di quelle che sono le casistiche per le quali vale il trattamento medicalmente assistito sul fine vita fissate dalla Corte costituzionale con la sentenza 242 del 2019".
In precedenza Giani, sempre al programma Start di Sky Tg24, aveva sottolineato che "la Corte ha dato delle indicazioni su cui il legislatore nazionale è bene che agisca con una legge. Poi, se in questa fase transitoria potremo avere oppure no legittimità rispetto al provvedimento che abbiamo fatto, lo dirà la Corte. Il Parlamento spesso è stato recalcitrante ma alla fine deve agire e spero che lo faccia il prima possibile. In questo senso la nostra legge regionale è stata uno stimolo".
Dopo i centoventi giorni tutto si predispone a partire dalla commissione etica affinché sia tutto applicabile". Lo ha detto oggi il governatore toscano Eugenio Giani, ospite del programma Start di Sky Tg24, parlando della legge sul fine vita approvata ieri dal Consiglio regionale toscano.
"La promulgazione - ha anche detto - ci sarà quando verrà portato il testo ricomposto. Trattandosi di emendamenti ora gli uffici tecnici devono rileggerlo su un piano di coerenza, ma ritengo che domani o domani l'altro sarò in grado di firmare la promulgazione della legge".
Il Governatore ha voluto anche sottolineare alcuni aspetti della legge approvata ieri dal Consiglio regionale: "La Toscana diventa una nuova Svizzera? No, io ritengo che la Toscana abbia fatto un servizio ai suoi cittadini".
"Sono state fissate regole eque, precise, obiettive. Noi non siamo andati oltre quello che ha prescritto la Corte costituzionale; la irreversibilità della patologia documentata scientificamente, la dipendenza della persona da trattamenti di sostegno, in assenza dei quali sarebbe automaticamente morta, la ferma e precisa valutazione della capacità di intendere e di volere da parte della persona direttamente interessata e la sua volontà esplicita, chiara, inequivocabile", ha poi aggiunto. "Sono i principi della Corte, la legge toscana fa da disciplina operativa di quelle che sono le casistiche per le quali vale il trattamento medicalmente assistito sul fine vita fissate dalla Corte costituzionale con la sentenza 242 del 2019".
In precedenza Giani, sempre al programma Start di Sky Tg24, aveva sottolineato che "la Corte ha dato delle indicazioni su cui il legislatore nazionale è bene che agisca con una legge. Poi, se in questa fase transitoria potremo avere oppure no legittimità rispetto al provvedimento che abbiamo fatto, lo dirà la Corte. Il Parlamento spesso è stato recalcitrante ma alla fine deve agire e spero che lo faccia il prima possibile. In questo senso la nostra legge regionale è stata uno stimolo".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies