"Le persone" colpite dall'alluvione tra Campi Bisenzio e Prato di un anno fa, "dicono che gli unici 3mila euro arrivati sono quelli dalla Regione. Sono i 25 milioni di euro che mettemmo nel bilancio dell'anno scorso nel momento in cui avevamo sotto gli occhi la tragedia del 2 e 3 novembre 2023. Negli ultimi 40 giorni in Toscana abbiamo avuto quattro eventi, localizzati ma veramente drammatici: voglio fare come l'anno scorso, ritagliare nel bilancio 6-7 milioni di euro per consentire l'immediato soccorso per coloro che hanno subito danni". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, in occasione degli eventi per ricordare l'alluvione del 1966 a Firenze.
"L'alluvione del 1966 è uno dei momenti drammatici, significò 37 vittime che ancora oggi ricordiamo. Dette il segno della fragilità di un territorio che oggi vede un sistema di allarme che ha fatto passi da gigante, vede un sistema di protezione civile" con "la legge 996 del 1970 che partì dall'alluvione di Firenze. Vede le opere che abbiamo realizzato nel corso del tempo e che hanno consentito di prevenire molti degli effetti drammatici che invece probabilmente il nostro territorio avrebbe avuto".
"In questi giorni si sta discutendo del progetto che porta, con le paratie, a innalzare di due metri il livello di protezione dell'Arno, proprio nel centro di Firenze: è una misura molto importante", ha aggiunto Giani.
Sul dissesto idrogeologico "noi in Toscana abbiamo un sistema di grande efficacia ed efficienza sul piano della Protezione civile. Sicuramente noi lavoriamo sulla base delle indicazioni che vennero dalla struttura" istituita a Palazzo Chigi durante il Governo di Matteo Renzi, "che certo andrebbe ripristinata. Ma io naturalmente sono il presidente della Regione Toscana e mi occupo di quello che accade qui e vorrei che ci si rendesse conto del grande lavoro che stiamo facendo".
Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha risposto, a margine di un evento, a una domanda sulla prevenzione del dissesto idrogeologico.
"L'alluvione del 1966 è uno dei momenti drammatici, significò 37 vittime che ancora oggi ricordiamo. Dette il segno della fragilità di un territorio che oggi vede un sistema di allarme che ha fatto passi da gigante, vede un sistema di protezione civile" con "la legge 996 del 1970 che partì dall'alluvione di Firenze. Vede le opere che abbiamo realizzato nel corso del tempo e che hanno consentito di prevenire molti degli effetti drammatici che invece probabilmente il nostro territorio avrebbe avuto".
"In questi giorni si sta discutendo del progetto che porta, con le paratie, a innalzare di due metri il livello di protezione dell'Arno, proprio nel centro di Firenze: è una misura molto importante", ha aggiunto Giani.
Sul dissesto idrogeologico "noi in Toscana abbiamo un sistema di grande efficacia ed efficienza sul piano della Protezione civile. Sicuramente noi lavoriamo sulla base delle indicazioni che vennero dalla struttura" istituita a Palazzo Chigi durante il Governo di Matteo Renzi, "che certo andrebbe ripristinata. Ma io naturalmente sono il presidente della Regione Toscana e mi occupo di quello che accade qui e vorrei che ci si rendesse conto del grande lavoro che stiamo facendo".
Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha risposto, a margine di un evento, a una domanda sulla prevenzione del dissesto idrogeologico.
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