Sui centri antiviolenza "si deve potenziare, valorizzare. Io che sono sempre attento al bilancio della Regione dico che non c'è riserva alcuna su intervenire, spendere: accanto ai 25 centri antiviolenza, alle 28 case rifugio, al 'codice rosa' dico di fare di più", le violenza e i femminicidi "sono il problema vero della società". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a margine della presentazione del rapporto sulla violenza di genere in Toscana.
"In Toscana e lo vediamo con l'esperienza del 'codice rosa' - ha aggiunto - il rapporto tra tutte le forze pubbliche, magistrature, Asl, forze dell'ordine, le attività che la Regione svolte è importante e positivo. L'importante è, anche tra tutti noi, è creare il senso della cultura del contrasto alla violenza: accanto all'azione di ordine pubblico sono fondamentali i percorsi di emersione, il far dire".
"Credo che il tema della violenza contro le donne non sia legato al fenomeno migratorio ma piuttosto alla cultura patriarcale della nostra società. Credo che sia fondamentale educare al rispetto delle differenze tutte, alla parità, alla non violenza nelle scuole di ogni ordine e grado" ha dichiarato l'assessora regionale ad istruzione e pari opportunità Alessandra Nardini.
"Credo che si debba partire coinvolgendo i nidi in questo percorso per far crescere i nostri bambini liberi da quei pregiudizi che tanto male hanno fatto a intere generazione di donne e uomini", ha commentato Nardini.
Secondo l'assessora "si deve cambiare la cultura patriarcale, sessista del nostro Paese, della nostra società: tutto ciò a differenza di quello che ha affermato, vergognosamente, nelle scorse ore il ministro dell'istruzione Valditara" e che è stato "confermato poi dalla stessa presidente Meloni che non aiuta i diritti e le libertà delle donne".
Nardini ha concluso affermando che "come Regione abbiamo rifinanziato in questa legislatura la legge 16 del 2009, la legge sulla cittadinanza di genere".
"In Toscana e lo vediamo con l'esperienza del 'codice rosa' - ha aggiunto - il rapporto tra tutte le forze pubbliche, magistrature, Asl, forze dell'ordine, le attività che la Regione svolte è importante e positivo. L'importante è, anche tra tutti noi, è creare il senso della cultura del contrasto alla violenza: accanto all'azione di ordine pubblico sono fondamentali i percorsi di emersione, il far dire".
"Credo che il tema della violenza contro le donne non sia legato al fenomeno migratorio ma piuttosto alla cultura patriarcale della nostra società. Credo che sia fondamentale educare al rispetto delle differenze tutte, alla parità, alla non violenza nelle scuole di ogni ordine e grado" ha dichiarato l'assessora regionale ad istruzione e pari opportunità Alessandra Nardini.
"Credo che si debba partire coinvolgendo i nidi in questo percorso per far crescere i nostri bambini liberi da quei pregiudizi che tanto male hanno fatto a intere generazione di donne e uomini", ha commentato Nardini.
Secondo l'assessora "si deve cambiare la cultura patriarcale, sessista del nostro Paese, della nostra società: tutto ciò a differenza di quello che ha affermato, vergognosamente, nelle scorse ore il ministro dell'istruzione Valditara" e che è stato "confermato poi dalla stessa presidente Meloni che non aiuta i diritti e le libertà delle donne".
Nardini ha concluso affermando che "come Regione abbiamo rifinanziato in questa legislatura la legge 16 del 2009, la legge sulla cittadinanza di genere".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies