Gucci sfila a Firenze, nell’Oltrarno, in una delle cornici più suggestive della città, ma residenti e una parte della politica non sono affatto contenti della piega presa dalle cose.
Come spiega il Corriere Fiorentino, in occasione dell’evento che porterà gli occhi del mondo della moda su Firenze, è stata effettuata una pulizia profonda della fondata di piazza Santo Spirito, la cui acqua era verdognola e poco adatta ad essere ripresa per un evento come la sfilata di una delle più importanti maison della moda mondiale. Ma degli sforzi e dell’impegno che il colosso e l’agenzia Enic hanno messo per far digerire il più facilmente possibile ai fiorentini le chiusure e i divieti non sembrano aver pagato.
Tanto che, come spiega al quotidiano il segretario dello Spi Cgil Alessio Gramolati, va respinta l’opinione, avanzata da alcuni, che Firenze possa dare risalto ai grandi marchi della moda. Mentre l’ex assessore alla Cultura Sergio Givone “sarebbe doveroso cercare di corrispondere qualcosa a Firenze e ai suoi cittadini”.
Ma anche l’ex assessora Cecilia Del Re, adesso consigliera comunale dell’opposizione con Firenze Democratica, si schiera decisamente contro la sfilata: “L’atteggiamento, evidentemente, è di chi non ritiene di essere neppure tenuto a dare più di tante spiegazioni di un atto (immaginiamo una delibera di giunta, che ancora però non è pubblicata in rete civica) perché di quello spazio pubblico e di come lo si gestisce il governo cittadino si ritiene “proprietario”: i pochi che seguono le discussioni in consiglio e commissioni lo sanno, il refrain della maggioranza è sempre lo stesso: “siamo stati votati, e dunque il popolo ha delegato noi a governare e a compiere scelte per il bene della città” scrive in una nota.
Come spiega il Corriere Fiorentino, in occasione dell’evento che porterà gli occhi del mondo della moda su Firenze, è stata effettuata una pulizia profonda della fondata di piazza Santo Spirito, la cui acqua era verdognola e poco adatta ad essere ripresa per un evento come la sfilata di una delle più importanti maison della moda mondiale. Ma degli sforzi e dell’impegno che il colosso e l’agenzia Enic hanno messo per far digerire il più facilmente possibile ai fiorentini le chiusure e i divieti non sembrano aver pagato.
Tanto che, come spiega al quotidiano il segretario dello Spi Cgil Alessio Gramolati, va respinta l’opinione, avanzata da alcuni, che Firenze possa dare risalto ai grandi marchi della moda. Mentre l’ex assessore alla Cultura Sergio Givone “sarebbe doveroso cercare di corrispondere qualcosa a Firenze e ai suoi cittadini”.
Ma anche l’ex assessora Cecilia Del Re, adesso consigliera comunale dell’opposizione con Firenze Democratica, si schiera decisamente contro la sfilata: “L’atteggiamento, evidentemente, è di chi non ritiene di essere neppure tenuto a dare più di tante spiegazioni di un atto (immaginiamo una delibera di giunta, che ancora però non è pubblicata in rete civica) perché di quello spazio pubblico e di come lo si gestisce il governo cittadino si ritiene “proprietario”: i pochi che seguono le discussioni in consiglio e commissioni lo sanno, il refrain della maggioranza è sempre lo stesso: “siamo stati votati, e dunque il popolo ha delegato noi a governare e a compiere scelte per il bene della città” scrive in una nota.
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