"Siamo convinti che tutti i nostri bambini e ragazzi debbano sentirsi parte di una comunità, per questo oggi lanciamo un regolamento e una procedura per poter dare la cittadinanza onoraria, lo ius scholae, a bambini e ragazzi che frequentano le scuole nella nostra città. È un segnale che vogliamo dare, di civiltà, equità e inclusione, per alzare l'attenzione anche a livello nazionale sui passi che devono essere fatti da un punto di vista normativo per arrivare a dare il riconoscimento a tutti i nostri bambini". È quanto ha annunciato la sindaca di Firenze Sara Funaro nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio.
"Siamo uno dei primi Comuni a istituire una procedura vera e propria, con una cerimonia di riconoscimento per i bambini e per i ragazzi e anche un registro delle cittadinanze onorarie, dando la disponibilità anche a creare altri momenti di partecipazione e di confronto", ha aggiunto la sindaca.
Il conferimento della cittadinanza onoraria è un atto simbolico e, è stato precisato, non costituisce alcuna posizione giuridica "ma può tenere alta l'attenzione" a livello nazionale.
L'esempio è il registro delle unioni civili: "Noi lo abbiamo fatto - ha affermato Funaro - quando non c'era una norma per le unioni civili nel nostro Paese. Il nostro obiettivo è oggi simbolico per arrivare domani ad atti concreti, come successo con le unioni civili".
L'avviso aprirà il 25 marzo e rimarrà aperto fino al 1 maggio. Per poter chiedere la cittadinanza onoraria (per chi ha tra i 12 e i 18 anni) bisogna essere residenti nel comune di Firenze ed essere cittadini stranieri, aver frequentato per almeno cinque anni le scuole in Italia, aver completato (prima del compimento dei 18 anni) almeno un ciclo scolastico di scuola media o superiore nel territorio italiano. I minori stranieri tra i 12 e i 18 anni, nati in Italia e all'estero e residenti a Firenze (aggiornato al 23 ottobre 2024) sono 986: si stima che il 66% e dunque circa 650 abbia frequentato un ciclo scolastico.
"Il messaggio che vogliamo che passi è che siamo tutti fiorentini - ha aggiunto Funaro -. A Firenze ora abbiamo circa 160 ragazzi l'anno che, al compimento dei 18 anni, prendono la cittadinanza effettiva. Questi non sono numeri enormi" rispetto alle cifre "dei ragazzi nelle nostre scuole, che sono molto più ampi".
Come spiegato da Palazzo Vecchio il disciplinare, composto di quattro articoli, è "stato adottato in via sperimentale e resterà in vigore sino all'approvazione, da parte del Parlamento italiano, delle auspicate modifiche legislative che prevedano il riconoscimento della cittadinanza italiana, 'ius scholae', o 'ius culturae', ai minori stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio italiano".
"Allo scopo di favorire azioni mirate alla crescita del senso di appartenenza allo stato italiano e alla comunità locale - si legge ancora nel documento - il Comune di Firenzepro muove il principio dell'acquisto della cittadinanza 'ius scholae' quale mezzo finalizzato alla concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza volto a superare la discriminazione che riguarda una fascia di popolazione vulnerabile, come quella delle minori e dei minori stranieri".
Secondo l'assessora all'anagrafe Laura Sparavigna "la cittadinanza onoraria è un riconoscimento simbolico e istituzionale di appartenenza e integrazione. Con questa scelta vogliamo manifestare il sostegno di Firenze nei confronti di tutti i minori di origine straniera, che condividono il percorso educativo e sociale con i loro coetanei italiani".
Per l'assessora all'educazione e alle pari opportunità Benedetta Albanese "lo Ius scholae rappresenta un passo necessario per garantire alle ragazze e ai ragazzi, che crescono, studiano e si formano nelle nostre scuole, il pieno riconoscimento della loro appartenenza ad una comunità che è già parte della loro vita. La scuola è il luogo in cui si costruisce l'identità civica, si imparano i valori della Costituzione e si sviluppa il senso di appartenenza a una società basata sulla convivenza e sul rispetto reciproco".
"Lavoriamo sul senso di comunità e sul senso di appartenenza, tutti quanti noi abbiamo diritti e doveri e di questo dobbiamo essere consapevoli, insieme, da cittadini attivi, tutti alla pari: quello che concretizziamo oggi è un passo davvero importante", ha evidenziato l'assessore al welfare e immigrazione Nicola Paulesu.
"Siamo uno dei primi Comuni a istituire una procedura vera e propria, con una cerimonia di riconoscimento per i bambini e per i ragazzi e anche un registro delle cittadinanze onorarie, dando la disponibilità anche a creare altri momenti di partecipazione e di confronto", ha aggiunto la sindaca.
Il conferimento della cittadinanza onoraria è un atto simbolico e, è stato precisato, non costituisce alcuna posizione giuridica "ma può tenere alta l'attenzione" a livello nazionale.
L'esempio è il registro delle unioni civili: "Noi lo abbiamo fatto - ha affermato Funaro - quando non c'era una norma per le unioni civili nel nostro Paese. Il nostro obiettivo è oggi simbolico per arrivare domani ad atti concreti, come successo con le unioni civili".
L'avviso aprirà il 25 marzo e rimarrà aperto fino al 1 maggio. Per poter chiedere la cittadinanza onoraria (per chi ha tra i 12 e i 18 anni) bisogna essere residenti nel comune di Firenze ed essere cittadini stranieri, aver frequentato per almeno cinque anni le scuole in Italia, aver completato (prima del compimento dei 18 anni) almeno un ciclo scolastico di scuola media o superiore nel territorio italiano. I minori stranieri tra i 12 e i 18 anni, nati in Italia e all'estero e residenti a Firenze (aggiornato al 23 ottobre 2024) sono 986: si stima che il 66% e dunque circa 650 abbia frequentato un ciclo scolastico.
"Il messaggio che vogliamo che passi è che siamo tutti fiorentini - ha aggiunto Funaro -. A Firenze ora abbiamo circa 160 ragazzi l'anno che, al compimento dei 18 anni, prendono la cittadinanza effettiva. Questi non sono numeri enormi" rispetto alle cifre "dei ragazzi nelle nostre scuole, che sono molto più ampi".
Come spiegato da Palazzo Vecchio il disciplinare, composto di quattro articoli, è "stato adottato in via sperimentale e resterà in vigore sino all'approvazione, da parte del Parlamento italiano, delle auspicate modifiche legislative che prevedano il riconoscimento della cittadinanza italiana, 'ius scholae', o 'ius culturae', ai minori stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio italiano".
"Allo scopo di favorire azioni mirate alla crescita del senso di appartenenza allo stato italiano e alla comunità locale - si legge ancora nel documento - il Comune di Firenzepro muove il principio dell'acquisto della cittadinanza 'ius scholae' quale mezzo finalizzato alla concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza volto a superare la discriminazione che riguarda una fascia di popolazione vulnerabile, come quella delle minori e dei minori stranieri".
Secondo l'assessora all'anagrafe Laura Sparavigna "la cittadinanza onoraria è un riconoscimento simbolico e istituzionale di appartenenza e integrazione. Con questa scelta vogliamo manifestare il sostegno di Firenze nei confronti di tutti i minori di origine straniera, che condividono il percorso educativo e sociale con i loro coetanei italiani".
Per l'assessora all'educazione e alle pari opportunità Benedetta Albanese "lo Ius scholae rappresenta un passo necessario per garantire alle ragazze e ai ragazzi, che crescono, studiano e si formano nelle nostre scuole, il pieno riconoscimento della loro appartenenza ad una comunità che è già parte della loro vita. La scuola è il luogo in cui si costruisce l'identità civica, si imparano i valori della Costituzione e si sviluppa il senso di appartenenza a una società basata sulla convivenza e sul rispetto reciproco".
"Lavoriamo sul senso di comunità e sul senso di appartenenza, tutti quanti noi abbiamo diritti e doveri e di questo dobbiamo essere consapevoli, insieme, da cittadini attivi, tutti alla pari: quello che concretizziamo oggi è un passo davvero importante", ha evidenziato l'assessore al welfare e immigrazione Nicola Paulesu.
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