Il senatore fiorentino, nonché capogruppo della Commissione Cultura, Paolo Marcheschi ha replicato alle critiche espresse dalla sindaca Funaro dopo la decisione di declassare la Fondazione Teatro della Toscana.
“Il sindaco di Firenze Sara Funaro è solo vittima di se stessa e delle sue scelte pressapochiste ed arroganti. Questo è un dato certo. Ha fatto precipitare La Pergola nell’onta di non avere più il riconoscimento di teatro nazionale, firmando così il suo primo grande flop da quando è in carica.
La scelta del ridimensionamento del piano economico, da 9 a 7 milioni e mezzo, ha rappresentato il primo atto di indeterminatezza e di mancanza di realismo; resta infatti un mistero come sarebbero state garantite le stesse programmazioni con 1 milione e mezzo in meno.
La nomina di un direttore artistico senza averne la legittimità, e Sara Funaro sa benissimo che è così, la spocchia con la quale non si è voluto un confronto con il MIC su un bene al quale il ministero ha garantito 2 milioni l’anno, sono stati passaggi che certamente hanno concorso a mettere in dubbio la validità non solo della programmazione artistica ma anche della sua stessa realizzazione. Auspichiamo che questa fase sia di monito per tornare ad un confronto produttivo e serio con il governo nazionale, messo da parte in maniera bizzosa, così come dettato da una bizza è stato chiudere il rapporto con un direttore che ha dimostrato, negli anni, competenza e capacità.
Lavorero’ perche’ il MIC che si impegni con ogni mezzo per mantenere tutte le risorse economiche per il teatro, ma anche nel rigoroso controllo delle risorse, perché l’esperienza tragica del Maggio, i cui stessi attori sono oggi i protagonisti della farsa in cui hanno trasformato la vicenda della Pergola, rappresenta infatti un metodo del PD fiorentino da scongiurare. Serve, evidentemente, ricordare non solo che è stato questo esecutivo a salvare il disastro del Maggio, ma che con i soldi pubblici non si deve giocare né possono essere utilizzati come strumento di sfide puerili”.
“Il sindaco di Firenze Sara Funaro è solo vittima di se stessa e delle sue scelte pressapochiste ed arroganti. Questo è un dato certo. Ha fatto precipitare La Pergola nell’onta di non avere più il riconoscimento di teatro nazionale, firmando così il suo primo grande flop da quando è in carica.
La scelta del ridimensionamento del piano economico, da 9 a 7 milioni e mezzo, ha rappresentato il primo atto di indeterminatezza e di mancanza di realismo; resta infatti un mistero come sarebbero state garantite le stesse programmazioni con 1 milione e mezzo in meno.
La nomina di un direttore artistico senza averne la legittimità, e Sara Funaro sa benissimo che è così, la spocchia con la quale non si è voluto un confronto con il MIC su un bene al quale il ministero ha garantito 2 milioni l’anno, sono stati passaggi che certamente hanno concorso a mettere in dubbio la validità non solo della programmazione artistica ma anche della sua stessa realizzazione. Auspichiamo che questa fase sia di monito per tornare ad un confronto produttivo e serio con il governo nazionale, messo da parte in maniera bizzosa, così come dettato da una bizza è stato chiudere il rapporto con un direttore che ha dimostrato, negli anni, competenza e capacità.
Lavorero’ perche’ il MIC che si impegni con ogni mezzo per mantenere tutte le risorse economiche per il teatro, ma anche nel rigoroso controllo delle risorse, perché l’esperienza tragica del Maggio, i cui stessi attori sono oggi i protagonisti della farsa in cui hanno trasformato la vicenda della Pergola, rappresenta infatti un metodo del PD fiorentino da scongiurare. Serve, evidentemente, ricordare non solo che è stato questo esecutivo a salvare il disastro del Maggio, ma che con i soldi pubblici non si deve giocare né possono essere utilizzati come strumento di sfide puerili”.
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