Il senatore fiorentino fa il punto sulla decisione della commissione e attacca il centrosinistra

Non si placano le polemiche fra destra e sinistra per la decisione della commissione ministeriale di delcassare il teatro della Toscana, e quindi la Pergola, a teatro della città.
In un video pubblicato sui suoi canali social, il senatore fiorentino di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi ha spiegato su quali basi la commissione ministeriale ha deciso di declassare il teatro.
"Sono sette le richieste che la commissione aveva fatto, nessuna esuadita. Il programma artistico risulta estremamente generico se non inesistente, il contratto del direttore artistico è viziato perchè gli assegna poteri insindacabili e perchè, semplicemente, questa figura non è prevista dallo statuto". Ma, ancora, a pesare sul declassamento sono state l'interruzione di alcune collaborazioni internazionali utili per il punteggio, l'interruzione della scuola di Favino, i tagli al bilancio che hanno causato l'asimmetria fra la programmazione artistica depositata e quella che sarebbe andata in scena. Infine, l'allontanamento del direttore generale.
Per questo, spiega Marcheschi, il programma è stato considerato "irricevibile" dalla commissione.
"I membri della commissione che si sono dimessi erano di nomina del Pd, ecco perchè hanno deciso di non votare e dimettersi. Se ci sono state delle ingerenze politiche, queste non sono state fatte né dal Governo né dal centrodestra" conclude il senatore.
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