"Dico alla politica, alle istituzioni, ai sindaci: siate visionari, cercate sempre di governare il cambiamento, di guidarlo, non pensate soltanto al consenso a breve termine perché ci sono le elezioni una dopo l'altra, ma alziamo la testa, perché abbiamo il compito di lasciare per le nuove generazioni un futuro migliore". Lo ha affermato il presidente Antonio Mazzeo, nella seduta solenne del Consiglio regionale per la Festa della Toscana 2024. Il 30 novembre è la data dell'abolizione della pena di morte, primo Stato al mondo.
"Oggi siamo qui - ha detto - perché nel 1786 il Granduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte, e la Toscana fu il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte: purtroppo ancora oggi la metà di quelli che si considerano paesi civili usano violenza per rispondere a un'altra violenza, perché la pena di morte è questo. La giustizia non si fa con un'altra violenza: e allora noi vogliamo continuare a dire a gran voce, fin quanto soltanto in un paese al mondo si userà la pena di morte, vogliamo dire con gran voce che noi stiamo da un'altra parte, che la Toscana è terra di diritti, che la Toscana è terra di libertà".
Mazzeo ha anche dedicato un messaggio "alle ragazze e ai ragazzi più giovani che riempiono oggi questa sala: voglio dire che il cambiamento passa attraverso di loro, attraverso le loro lenti, attraverso il coraggio di cambiare". Ma i grandi cambiamenti del mondo, secondo il presidente dell'Assemblea toscana, "devono tenere insieme la tecnologia con l'umanità, la scienza con l'etica, il progresso con i diritti".
"Oggi siamo chiamati - ha proseguito Mazzeo - ad affrontare importanti sfide globali: il cambiamento climatico, la rivoluzione digitale, la sostenibilità ambientale e non pensiamo di dare risposte usuali. La Toscana con la sua tradizione di ingegno e creatività può essere un punto di riferimento che unisce passato e futuro, scienza e umanesimo. Da qui l'idea di dedicare questa giornata al tema del Genio e dell'innovazione".
Per il presidente dell'Assemblea toscana "la scelta di Pietro Leopoldo - continua - ci ha insegnato che il progresso non si misura solo in termini di efficienza o potere, ma soprattutto in termini di giustizia, dignità e rispetto per l'essere umano e oggi dobbiamo domandarci se questa tecnologia ci rende più umani, se ci aiuta a costruire un mondo più giusto, offrendoci maggiore libertà, e se la risposta è sì, allora stiamo seguendo la strada giusta, altrimenti dobbiamo cambiare direzione".
Al termine della seduta solenne Mazzeo ha consegnato sia a Paolo Galluzzi che a Sabina Nuti il 'Festina lente'' in ricordo del simbolo privilegiato da Cosimo I de' Medici, con la tartaruga come segno della prudenza e la vela come simbolo del guardare sempre avanti. Gli ospiti, accompagnati dai figuranti del corteo storico fiorentino, si sono recati fino all'arengario di palazzo Vecchio, dove si sono concluse le celebrazioni. Questo pomeriggio torna inoltre l'iniziativa 'Palazzo Aperto': il Consiglio regionale si apre ai cittadini con visite guidate e gratuite. Le prenotazioni sono andate esaurite in poche ore.
"Oggi siamo qui - ha detto - perché nel 1786 il Granduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte, e la Toscana fu il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte: purtroppo ancora oggi la metà di quelli che si considerano paesi civili usano violenza per rispondere a un'altra violenza, perché la pena di morte è questo. La giustizia non si fa con un'altra violenza: e allora noi vogliamo continuare a dire a gran voce, fin quanto soltanto in un paese al mondo si userà la pena di morte, vogliamo dire con gran voce che noi stiamo da un'altra parte, che la Toscana è terra di diritti, che la Toscana è terra di libertà".
Mazzeo ha anche dedicato un messaggio "alle ragazze e ai ragazzi più giovani che riempiono oggi questa sala: voglio dire che il cambiamento passa attraverso di loro, attraverso le loro lenti, attraverso il coraggio di cambiare". Ma i grandi cambiamenti del mondo, secondo il presidente dell'Assemblea toscana, "devono tenere insieme la tecnologia con l'umanità, la scienza con l'etica, il progresso con i diritti".
"Oggi siamo chiamati - ha proseguito Mazzeo - ad affrontare importanti sfide globali: il cambiamento climatico, la rivoluzione digitale, la sostenibilità ambientale e non pensiamo di dare risposte usuali. La Toscana con la sua tradizione di ingegno e creatività può essere un punto di riferimento che unisce passato e futuro, scienza e umanesimo. Da qui l'idea di dedicare questa giornata al tema del Genio e dell'innovazione".
Per il presidente dell'Assemblea toscana "la scelta di Pietro Leopoldo - continua - ci ha insegnato che il progresso non si misura solo in termini di efficienza o potere, ma soprattutto in termini di giustizia, dignità e rispetto per l'essere umano e oggi dobbiamo domandarci se questa tecnologia ci rende più umani, se ci aiuta a costruire un mondo più giusto, offrendoci maggiore libertà, e se la risposta è sì, allora stiamo seguendo la strada giusta, altrimenti dobbiamo cambiare direzione".
Al termine della seduta solenne Mazzeo ha consegnato sia a Paolo Galluzzi che a Sabina Nuti il 'Festina lente'' in ricordo del simbolo privilegiato da Cosimo I de' Medici, con la tartaruga come segno della prudenza e la vela come simbolo del guardare sempre avanti. Gli ospiti, accompagnati dai figuranti del corteo storico fiorentino, si sono recati fino all'arengario di palazzo Vecchio, dove si sono concluse le celebrazioni. Questo pomeriggio torna inoltre l'iniziativa 'Palazzo Aperto': il Consiglio regionale si apre ai cittadini con visite guidate e gratuite. Le prenotazioni sono andate esaurite in poche ore.
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