Una Toscana "che guarda con speranza e ottimismo al futuro". E' quanto emerge, spiega il presidente del Assemblea regionale della Toscana Antonio Mazzeo, dal rapporto 'Toscana 2050', progetto del Consiglio regionale per immaginare la regione del futuro presentato oggi a Firenze.
"La Toscana - ha detto ancora Mazzeo - può diventare la nuova Silicon Valley del benessere, dove salute, qualità della vita, sostenibilità si incontrano per creare un nuovo modello di sviluppo".
"Non è utopia - ha spiegato Mazzeo -, è un percorso tracciato. Due gli esempi: il primo, pensate all'uso dei big data, come i farmaci possono essere personalizzati e non più generici, medicine che aumentano, allungano la vita delle persone e poi una medicina in grado di prevenire. Pensate se i sintomi vengono riconosciuti ancora prima della della malattia. Insomma, la sfida è quella di anticipare il progresso, farlo partendo da quello che siamo, dalla nostra storia, dai nostri valori, dalla nostra identità, ma anche con il coraggio e la visione di guardare al futuro. Noi vivremo in una regione, la Toscana, che nel 2050 potrebbe avere 300.000 cittadini in meno. Dobbiamo ripensare il nostro modello di sviluppo, dobbiamo valorizzare i piccoli borghi, dobbiamo costruire quei nuovi lavori e quelle nuove occupazioni che sicuramente ci saranno e che se noi saremo i primi a sviluppare e indirizzare ci porranno ad essere la regione capofila in Italia sul benessere e sull'innovazione".
Mazzeo si è detto contento del lavoro fatto col progetto "per tante ragioni": "Abbiamo coinvolto la società civile Toscana, hanno partecipato in migliaia a questo sondaggio in cui abbiamo chiesto un punto di vista. Abbiamo coinvolto" i bambini, "i principali soggetti economici e imprenditoriali di questo territorio chiedendo il loro punto di vista. Abbiamo alla fine tradotto tutto questo grazie a due partner strategici, Ambrosetti e Asvis in un atto di coraggio politico. Tutto è nato durante la pandemia, in un momento di emergenza e dall'emergenza siamo riusciti a trasformare qualcosa che era ansia, paura, preoccupazione in una grande opportunità e il lascito a chi verrà dopo di noi. Chiunque amministrerà questa regione nel futuro avrà uno strumento in mano per guidarlo e indirizzarlo nella maniera migliore possibile, pensando sempre ad una cosa, non ci devono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B".
"In un tempo in cui si vive l'emergenza - conclude Mazzeo -, abbiamo alzato lo sguardo e abbiamo cercato di vedere dove sarà la Toscana. E' stato complesso: non siamo sicuri e certi che il punto di arrivo sia proprio quello, ma che lo sguardo sia alto e e dritto verso l'obiettivo ne sono sicuro".
"La Toscana - ha detto ancora Mazzeo - può diventare la nuova Silicon Valley del benessere, dove salute, qualità della vita, sostenibilità si incontrano per creare un nuovo modello di sviluppo".
"Non è utopia - ha spiegato Mazzeo -, è un percorso tracciato. Due gli esempi: il primo, pensate all'uso dei big data, come i farmaci possono essere personalizzati e non più generici, medicine che aumentano, allungano la vita delle persone e poi una medicina in grado di prevenire. Pensate se i sintomi vengono riconosciuti ancora prima della della malattia. Insomma, la sfida è quella di anticipare il progresso, farlo partendo da quello che siamo, dalla nostra storia, dai nostri valori, dalla nostra identità, ma anche con il coraggio e la visione di guardare al futuro. Noi vivremo in una regione, la Toscana, che nel 2050 potrebbe avere 300.000 cittadini in meno. Dobbiamo ripensare il nostro modello di sviluppo, dobbiamo valorizzare i piccoli borghi, dobbiamo costruire quei nuovi lavori e quelle nuove occupazioni che sicuramente ci saranno e che se noi saremo i primi a sviluppare e indirizzare ci porranno ad essere la regione capofila in Italia sul benessere e sull'innovazione".
Mazzeo si è detto contento del lavoro fatto col progetto "per tante ragioni": "Abbiamo coinvolto la società civile Toscana, hanno partecipato in migliaia a questo sondaggio in cui abbiamo chiesto un punto di vista. Abbiamo coinvolto" i bambini, "i principali soggetti economici e imprenditoriali di questo territorio chiedendo il loro punto di vista. Abbiamo alla fine tradotto tutto questo grazie a due partner strategici, Ambrosetti e Asvis in un atto di coraggio politico. Tutto è nato durante la pandemia, in un momento di emergenza e dall'emergenza siamo riusciti a trasformare qualcosa che era ansia, paura, preoccupazione in una grande opportunità e il lascito a chi verrà dopo di noi. Chiunque amministrerà questa regione nel futuro avrà uno strumento in mano per guidarlo e indirizzarlo nella maniera migliore possibile, pensando sempre ad una cosa, non ci devono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B".
"In un tempo in cui si vive l'emergenza - conclude Mazzeo -, abbiamo alzato lo sguardo e abbiamo cercato di vedere dove sarà la Toscana. E' stato complesso: non siamo sicuri e certi che il punto di arrivo sia proprio quello, ma che lo sguardo sia alto e e dritto verso l'obiettivo ne sono sicuro".
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