"Il Governo Meloni non perde occasione per calpestare i diritti delle persone, a partire da quelle più fragili, e il loro diritto all'autodeterminazione. La legge sul fine vita, nata su iniziativa popolare con oltre 10.000 firme raccolte, sottolinea una questione fondamentale che con la morale cattolica di cui il Governo si fa promotore non ha niente a che vedere: l'ultima consapevole parola su come vivere fino alla fine deve spettare solo e soltanto alle persone interessate, a prescindere da qualunque ideologia e credo", ha commentato Iacopo Melio, consigliere regionale Pd e responsabile nazionale del dipartimento inclusione.
"Garantire questo diritto alla dignità non vuol dire imporre obblighi a qualcuna o qualcuno, ma semplicemente dare un'opzione aggiuntiva laddove le sofferenze siano diventate insopportabili. Personalmente continuerò a stare al fianco all'Associazione Coscioni, come faccio da anni, e a battermi affinché questo tema, che ho fortemente voluto portare in Consiglio regionale, non venga ulteriormente infangato da del populismo strumentale", conclude.
"Garantire questo diritto alla dignità non vuol dire imporre obblighi a qualcuna o qualcuno, ma semplicemente dare un'opzione aggiuntiva laddove le sofferenze siano diventate insopportabili. Personalmente continuerò a stare al fianco all'Associazione Coscioni, come faccio da anni, e a battermi affinché questo tema, che ho fortemente voluto portare in Consiglio regionale, non venga ulteriormente infangato da del populismo strumentale", conclude.
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