Il sindaco Simone Londi e la giunta di Montelupo Fiorentino si impegnino ad "adoperarsi in ogni sede istituzionale al fine di sollecitare il ministero dell'Economia e delle finanze a procedere in modo tempestivo all'erogazione dei ristori" per le vittime di crimini di guerra e contro l'umanità compiuti dalle forze del Terzo Reich, "in favore di coloro che abbiano titolo a ottenerli e abbiano presentato regolare domanda a tal fine". Lo prevede una mozione approvata nei giorni scorsi all'unanimità dal consiglio comunale, presentata dal gruppo consiliare di maggioranza Noi, Montelupo.
Il consigliere Alessio Toccafondi (Noi, Montelupo), che ha presentato la mozione, sottolinea in una nota: "Ad oggi, nessuno ha ancora ricevuto i risarcimenti, nonostante il titolo valido per l'accesso al Fondo e ciò comporta dei gravi pregiudizi verso coloro che, spesso dopo anni di battaglie legali, sono riusciti con grande difficoltà ad ottenere questi titoli. A questi ritardi si aggiunge l'atteggiamento ostile, di assurda opposizione dell'Avvocatura di Stato".
Per l'assessore alla memoria, Lorenzo Nesi, "non si comprende l'atteggiamento ostile del ministero e dell'Avvocatura. Quanto accaduto nel marzo 1944 ha ferito la nostra comunità per sempre. Approfondendo il dramma legato a ogni singolo deportato e alle sua famiglia si è giunti a una lettura alta, che individua quei fatti come un unico crimine contro la Comunità" aggiungendo anche che "migliaia di civili innocenti furono rastrellati in luoghi diversi, stivati nei carri piombati e deportati a Mauthausen, privati di ogni diritto e assassinati nel giro di un anno in luoghi diversi. La deportazione politica credo debba essere quindi letta alla stregua di eccidi e stragi nazifasciste".
La lotta per ottenere il risarcimento a favore delle vittime della violenza nazifascista, ricorda il Comune, ha da sempre visto impegnata l'Amministrazione comunale, che nel 2023 ha scelto di procedere a un proprio ricorso costituendosi parte civile e chiamando in causa la Repubblica federale di Germania e il Mef per i danni non patrimoniali subiti in conseguenza alla deportazione nei lager di 45 cittadini. Non solo, il Comune si è adoperato per informare, supportare e coordinare i familiari che hanno espresso volontà di presentare ricorso, arrivando a depositare complessivamente 13 citazioni, che interessano 16 deportati, coinvolgendo 25 familiari delle vittime.
Il consigliere Alessio Toccafondi (Noi, Montelupo), che ha presentato la mozione, sottolinea in una nota: "Ad oggi, nessuno ha ancora ricevuto i risarcimenti, nonostante il titolo valido per l'accesso al Fondo e ciò comporta dei gravi pregiudizi verso coloro che, spesso dopo anni di battaglie legali, sono riusciti con grande difficoltà ad ottenere questi titoli. A questi ritardi si aggiunge l'atteggiamento ostile, di assurda opposizione dell'Avvocatura di Stato".
Per l'assessore alla memoria, Lorenzo Nesi, "non si comprende l'atteggiamento ostile del ministero e dell'Avvocatura. Quanto accaduto nel marzo 1944 ha ferito la nostra comunità per sempre. Approfondendo il dramma legato a ogni singolo deportato e alle sua famiglia si è giunti a una lettura alta, che individua quei fatti come un unico crimine contro la Comunità" aggiungendo anche che "migliaia di civili innocenti furono rastrellati in luoghi diversi, stivati nei carri piombati e deportati a Mauthausen, privati di ogni diritto e assassinati nel giro di un anno in luoghi diversi. La deportazione politica credo debba essere quindi letta alla stregua di eccidi e stragi nazifasciste".
La lotta per ottenere il risarcimento a favore delle vittime della violenza nazifascista, ricorda il Comune, ha da sempre visto impegnata l'Amministrazione comunale, che nel 2023 ha scelto di procedere a un proprio ricorso costituendosi parte civile e chiamando in causa la Repubblica federale di Germania e il Mef per i danni non patrimoniali subiti in conseguenza alla deportazione nei lager di 45 cittadini. Non solo, il Comune si è adoperato per informare, supportare e coordinare i familiari che hanno espresso volontà di presentare ricorso, arrivando a depositare complessivamente 13 citazioni, che interessano 16 deportati, coinvolgendo 25 familiari delle vittime.
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