Un regolamento europeo che metta in relazione le politiche abitative con il fenomeno degli affitti turistici brevi: è la proposta lanciata oggi da Dario Nardella, eurodeputato Pd, al convegno 'Verso il G7 del turismo' turismo sostenibile, affitti brevi, diritto all'abitare: una sfida europea' in corso a Firenze. Oltre all'eurodeputata socialista spagnola Laura Ballarin, che partecipa al convegno, "ci sono molti altri eurodeputati - ha aggiunto Nardella - disponibili a cominciare questo lavoro. Non appena finiremo con il ciclo delle audizioni dei commissari cominceremo su questo fronte".
Nardella ha osservato che "per la prima volta nella Commissione europea noi avremo un commissario che si occupa delle politiche abitative, quindi vorremmo provare a collegare i due aspetti. Si fa, secondo me introducendo un nuovo regolamento su questo fronte che, per esempio, intanto possa indurre gli Stati membri a regolare questo fenomeno, e dall'altro lato possa dare ai sindaci degli strumenti omogenei in tutta Europa per poter limitare gli affitti turistici brevi a seconda delle zone o dei periodi, o anche prevedere degli oneri maggiori perché non diventino poi una forma di concorrenza sleale".
Secondo l'ex sindaco di Firenze "ovviamente dobbiamo stare attenti alla direttiva servizi, perché il principio a livello europeo è quello della libertà della concorrenza, e quindi dovremmo motivare bene questa nuova regolazione europea perché appunto non si configuri una violazione del principio della libertà della concorrenza, ma questo è possibile se partiamo ad esempio dal dato culturale, cioè intanto dalla protezione dei siti Unesco o delle città d'arte, già questo potrebbe consentirci di introdurre una regolazione europea".
Nardella ha osservato che "per la prima volta nella Commissione europea noi avremo un commissario che si occupa delle politiche abitative, quindi vorremmo provare a collegare i due aspetti. Si fa, secondo me introducendo un nuovo regolamento su questo fronte che, per esempio, intanto possa indurre gli Stati membri a regolare questo fenomeno, e dall'altro lato possa dare ai sindaci degli strumenti omogenei in tutta Europa per poter limitare gli affitti turistici brevi a seconda delle zone o dei periodi, o anche prevedere degli oneri maggiori perché non diventino poi una forma di concorrenza sleale".
Secondo l'ex sindaco di Firenze "ovviamente dobbiamo stare attenti alla direttiva servizi, perché il principio a livello europeo è quello della libertà della concorrenza, e quindi dovremmo motivare bene questa nuova regolazione europea perché appunto non si configuri una violazione del principio della libertà della concorrenza, ma questo è possibile se partiamo ad esempio dal dato culturale, cioè intanto dalla protezione dei siti Unesco o delle città d'arte, già questo potrebbe consentirci di introdurre una regolazione europea".
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