"Leggo dichiarazioni in cui il ministro Valditara sostiene che la Regione Toscana non abbia raccolto le opportunità offerte alle scuole sul dimensionamento. Beh, vorrei ribadire che in realtà la nostra Regione ha vinto per la seconda volta su questo tema. La prima lo scorso anno, con il Milleproroghe dove abbiamo visto ridurre da 15 a 4 i tagli alle autonomie scolastiche, rispetto ai quali ci siamo sempre fermamente e convintamente opposti; la seconda quest'anno, con il nuovo decreto che ci consente di non accorpare nessuna scuola proprio in virtù del fatto che avevamo sospeso i tagli voluti dal Governo, in attesa del ricorso che avremmo presentato". Lo dichiara l'assessore regionale all'istruzione, Alessandra Nardini, replicando alle affermazioni oggi a Firenze, del ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara.
"Al ministro, anche alla luce delle due marce indietro a cui è stato costretto - aggiunge Nardini - chiedo nuovamente di rivedere definitivamente l'idea di tagliare autonomie scolastiche, scelta che ha ricadute negative sia dal punto di vista didattico che occupazionale. Sono portata a pensare che questa marcia indietro di Valditara sia stata anche indotta dalla consapevolezza che esisteva, per il Ministero, il rischio di un esito sfavorevole dei ricorsi che varie Regioni si apprestavano a fare contestando, come avremmo fatto noi, e come intendiamo fare in futuro, se non sarà rivisto il numero di accorpamenti imposti, basato, a nostro avviso, su un errato calcolo della popolazione studentesca".
"Al ministro, anche alla luce delle due marce indietro a cui è stato costretto - aggiunge Nardini - chiedo nuovamente di rivedere definitivamente l'idea di tagliare autonomie scolastiche, scelta che ha ricadute negative sia dal punto di vista didattico che occupazionale. Sono portata a pensare che questa marcia indietro di Valditara sia stata anche indotta dalla consapevolezza che esisteva, per il Ministero, il rischio di un esito sfavorevole dei ricorsi che varie Regioni si apprestavano a fare contestando, come avremmo fatto noi, e come intendiamo fare in futuro, se non sarà rivisto il numero di accorpamenti imposti, basato, a nostro avviso, su un errato calcolo della popolazione studentesca".
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