Tutti i candidati a sindaco di Firenze eccetto Sara Funaro che, assente per precedenti impegni, è stata sostituita dall'attuale assessora comunale alla sicurezza Benedetta Albanese (candidata al Consiglio comunale nella lista del Pd), hanno partecipato oggi al confronto organizzato dal Coordinamento comitati Sicurezza per Firenze. Al coordinamento partecipano oltre 20 Comitati cittadini di Firenze, "per un totale - affermano gli organizzatori - di oltre 30mila cittadini rappresentati". I comitati chiedono al prossimo sindaco di rinnovare il Patto per Firenze Sicura firmato nel 2018, con una cabina di regia per pianificare interventi mirati nelle zone al momento più sensibili; di contrastare spaccio, delinquenza diffusa, reati predatori e degrado, utilizzando e rinforzando anche il reparto antidegrado del corpo della Polizia municipale; di istituire un tavolo permanente di osservazione sull'illegalità, a cui siedano anche i comitati, le associazioni e le fondazioni cittadine.
Per Stefania Saccardi (Iv), "con una maggior condivisione e con la messa a terra di un programma elaborato con una serie di interventi mirati si possono trovare le soluzioni. A volte è necessario prendere provvedimenti che rischiano anche di risultare impopolari".
Secondo Andrea Asciuti (Firenze Vera), per stroncare il fenomeno dello spaccio di droga bisogna arrivare a "punire anche il consumatore oltre che lo spacciatore, se no non se ne esce". Per Alessandro De Giuli (Firenze Rinasce), "di forze dell'ordine ce ne sono poche, non ci sono i vigili di quartiere, e i pochi vigili a disposizione non girano per le strade, agiscono solo su input precisi".
Per Eike Schmidt (centrodestra) "è sbagliato parlare sempre di microcriminalità, adesso in città c'è violenza, si vede in tutti i contesti", e "la catena del consumo di droga va spezzata attaccandola in ogni punto utile". Cecilia Del Re (Firenze Democratica) concorda sull'idea di "un coordinamento fra i comitati dei cittadini sul tema della sicurezza con tutte le forze dell'ordine e gli enti competenti".
Secondo Francesca Marrazza "la sicurezza è un problema irrisolvibile se si fa a scaricabarile, noi cittadini dobbiamo essere vigili ma non dobbiamo prendere per la giacca il questore di turno". Per Lorenzo Masi (M5s) "quando parlavamo del tema della sicurezza nel 2020 ci guardavano male", ma oggi "la gente è stufa".
Secondo Dmitrij Palagi (Spc) "c'è un problema di illegalità rispetto alla criminalità organizzata, noi parliamo spesso di chi vediamo in strada ma non di chi sfrutta la disperazione delle persone". Per Francesco Zini (Firenze Cambia) c'è "una città fuori controllo dove regna la legge del più forte, bisogna ritrovare un'alleanza tra sindaco, polizia municipale e forze dell'ordine".
Albanese ha affermato che bisogna "mettere in campo tre cose: presidi in divisa, attività culturali e sociali, attenzione alla relazione col territorio".
Per Stefania Saccardi (Iv), "con una maggior condivisione e con la messa a terra di un programma elaborato con una serie di interventi mirati si possono trovare le soluzioni. A volte è necessario prendere provvedimenti che rischiano anche di risultare impopolari".
Secondo Andrea Asciuti (Firenze Vera), per stroncare il fenomeno dello spaccio di droga bisogna arrivare a "punire anche il consumatore oltre che lo spacciatore, se no non se ne esce". Per Alessandro De Giuli (Firenze Rinasce), "di forze dell'ordine ce ne sono poche, non ci sono i vigili di quartiere, e i pochi vigili a disposizione non girano per le strade, agiscono solo su input precisi".
Per Eike Schmidt (centrodestra) "è sbagliato parlare sempre di microcriminalità, adesso in città c'è violenza, si vede in tutti i contesti", e "la catena del consumo di droga va spezzata attaccandola in ogni punto utile". Cecilia Del Re (Firenze Democratica) concorda sull'idea di "un coordinamento fra i comitati dei cittadini sul tema della sicurezza con tutte le forze dell'ordine e gli enti competenti".
Secondo Francesca Marrazza "la sicurezza è un problema irrisolvibile se si fa a scaricabarile, noi cittadini dobbiamo essere vigili ma non dobbiamo prendere per la giacca il questore di turno". Per Lorenzo Masi (M5s) "quando parlavamo del tema della sicurezza nel 2020 ci guardavano male", ma oggi "la gente è stufa".
Secondo Dmitrij Palagi (Spc) "c'è un problema di illegalità rispetto alla criminalità organizzata, noi parliamo spesso di chi vediamo in strada ma non di chi sfrutta la disperazione delle persone". Per Francesco Zini (Firenze Cambia) c'è "una città fuori controllo dove regna la legge del più forte, bisogna ritrovare un'alleanza tra sindaco, polizia municipale e forze dell'ordine".
Albanese ha affermato che bisogna "mettere in campo tre cose: presidi in divisa, attività culturali e sociali, attenzione alla relazione col territorio".
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