Colmare il divario tra uomo e donna, sostenere la parità a livello retributivo, migliorare le condizioni per le donne che lavorano, incrementare l'occupazione femminile e facilitare l'inclusione. Di questo si è parlato nel convegno organizzato dalla commissione toscana per le pari opportunità, in collaborazione con l'Università di Firenze, che si è svolto nella sede del Consiglio regionale a Firenze.
Una giornata di confronto con istituzioni, sindacati e aziende dal quale, si spiega, è emersa la fotografia di una Toscana all'avanguardia ma che punta a fare ancora meglio. "Non basta una certificazione di genere, servono azioni concrete come la legge che abbiamo approvato perché le nomine rispettino il requisito del 50% donna e 50% uomo" ha dichiarato il presidente dell'assemblea legislativa Antonio Mazzeo intervenuto ai lavori.
"Servono entrambe le lenti per approcciarsi al tema, quella maschile e quella femminile - ha aggiunto - Solo in questo modo si potranno mettere in campo strumenti di welfare realmente efficaci".
La presidente della commissione toscana per le pari opportunità Francesca Basanieri ha detto che "iniziamo a tirare le fila consapevoli che c'è ancora molto da fare. Le buone partiche attive in Toscana sono primi e importanti passi avanti ma il gap è ancora lungi dall'essere realmente colmato. Il confronto serve anche a capire le strategie di livello nazionale, cosa stanno portando a terra nel concreto e cosa serve stimolare e indicare. In termini di formazione e sostegno alle imprese che puntano alla certificazione della parità di genere, la Giunta ha da pochi giorni aperto un bando per 400mila euro."
"Si tratta - ha spiegato l'assessore alle pari opportunità Alessandra Nardini intervenuta al convegno - di una grande opportunità per le aziende, soprattutto medio piccole che poi rappresentano la maggioranza del nostro tessuto imprenditoriale. La Certificazione può migliorare la qualità del lavoro di donne e uomini e crediamo che la sua messa in campo sia un obiettivo strategico non solo per la Toscana ma per tutto il Paese".
Una giornata di confronto con istituzioni, sindacati e aziende dal quale, si spiega, è emersa la fotografia di una Toscana all'avanguardia ma che punta a fare ancora meglio. "Non basta una certificazione di genere, servono azioni concrete come la legge che abbiamo approvato perché le nomine rispettino il requisito del 50% donna e 50% uomo" ha dichiarato il presidente dell'assemblea legislativa Antonio Mazzeo intervenuto ai lavori.
"Servono entrambe le lenti per approcciarsi al tema, quella maschile e quella femminile - ha aggiunto - Solo in questo modo si potranno mettere in campo strumenti di welfare realmente efficaci".
La presidente della commissione toscana per le pari opportunità Francesca Basanieri ha detto che "iniziamo a tirare le fila consapevoli che c'è ancora molto da fare. Le buone partiche attive in Toscana sono primi e importanti passi avanti ma il gap è ancora lungi dall'essere realmente colmato. Il confronto serve anche a capire le strategie di livello nazionale, cosa stanno portando a terra nel concreto e cosa serve stimolare e indicare. In termini di formazione e sostegno alle imprese che puntano alla certificazione della parità di genere, la Giunta ha da pochi giorni aperto un bando per 400mila euro."
"Si tratta - ha spiegato l'assessore alle pari opportunità Alessandra Nardini intervenuta al convegno - di una grande opportunità per le aziende, soprattutto medio piccole che poi rappresentano la maggioranza del nostro tessuto imprenditoriale. La Certificazione può migliorare la qualità del lavoro di donne e uomini e crediamo che la sua messa in campo sia un obiettivo strategico non solo per la Toscana ma per tutto il Paese".
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