"La cultura è una ricchezza per Firenze anche dal punto di vista economico, occupazionale e sociale, non permetteremo che professionalità in questo campo vengano sminuite o addirittura perse. Il personale di Opera Laboratori fiorentini non solo va tutelato ma soprattutto valorizzato mentre il Ministero della Cultura non offre ad oggi alcuna rassicurazione sul loro futuro".
Così i deputati Pd Emiliano Fossi (in foto) e Arturo Scotto che aggiungono: "Sono circa 300 i lavoratori in stato di agitazione per due vicende rilevanti: da un lato, il passaggio dei servizi aggiuntivi del complesso Accademia, Bargello, Orsanmichele, Cappelle medicee afferenti alla società in house Ales spa che dovrebbe avvenire il primo novembre e su cui ancora non ci sono accordi scritti e definiti per garantire la sorte delle maestranze impegnate da oltre vent'anni in quelle delicate mansioni.
Dall'altro, la vicenda della gara per la gestione dei servizi di Uffizi, Pitti e Boboli, dove la mobilitazione è in atto da più di un anno e su cui il nuovo direttore Verde non ha spiegato come intende far rispettare l'accordo sottoscritto dal suo predecessore Schmidt lo scorso dicembre".
"Ricordiamo - concludono - che la gara è già stata preassegnata e il tempo diventa una spada di Damocle sui diritti acquisiti. In questi mesi nonostante le numerose interrogazioni parlamentari depositate il Governo Meloni non ha mai voluto dare risposte trasparenti sulla vicenda. Apprezziamo che nel corso del question time del consiglio comunale di Firenze l'assessore Danti, in risposta alla consigliera Collesei, abbia dichiarato di inviare una lettera al ministero per un'immediata chiarezza sulle vicende perché il lavoro non è una concessione ma un diritto".
Così i deputati Pd Emiliano Fossi (in foto) e Arturo Scotto che aggiungono: "Sono circa 300 i lavoratori in stato di agitazione per due vicende rilevanti: da un lato, il passaggio dei servizi aggiuntivi del complesso Accademia, Bargello, Orsanmichele, Cappelle medicee afferenti alla società in house Ales spa che dovrebbe avvenire il primo novembre e su cui ancora non ci sono accordi scritti e definiti per garantire la sorte delle maestranze impegnate da oltre vent'anni in quelle delicate mansioni.
Dall'altro, la vicenda della gara per la gestione dei servizi di Uffizi, Pitti e Boboli, dove la mobilitazione è in atto da più di un anno e su cui il nuovo direttore Verde non ha spiegato come intende far rispettare l'accordo sottoscritto dal suo predecessore Schmidt lo scorso dicembre".
"Ricordiamo - concludono - che la gara è già stata preassegnata e il tempo diventa una spada di Damocle sui diritti acquisiti. In questi mesi nonostante le numerose interrogazioni parlamentari depositate il Governo Meloni non ha mai voluto dare risposte trasparenti sulla vicenda. Apprezziamo che nel corso del question time del consiglio comunale di Firenze l'assessore Danti, in risposta alla consigliera Collesei, abbia dichiarato di inviare una lettera al ministero per un'immediata chiarezza sulle vicende perché il lavoro non è una concessione ma un diritto".
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