Un passaggio importante verso l'approvazione completa del Piano Operativo e l'avvio della sua efficacia, molto attesa in città. Ieri il consiglio comunale di Firenze ha dato il via libera alla delibera di approvazione delle controdeduzioni presentate ad alcune osservazioni su un numero limitato di schede rimaste in fase di adozione. Un passaggio tecnico ma, come ribadito dall'assessora all'Urbanistica Caterina Biti, significativo per rendere omogeneo il Piano.
''Ringrazio gli uffici per il lavoro che hanno portato avanti in questi mesi consentendo di arrivare a questo voto. Con questa delibera abbiamo portato il piano tutto allo stesso livello, rendendolo omogeneo. Nel precedente mandato amministrativo il piano era stato approvato con l'eccezione di alcune schede che avevano subito dei cambiamenti o di nuove schede. Adesso la procedura continua con il passaggio nella conferenza paesaggistica della Regione che spero sia convocata presto in modo da poter tornare nelle commissioni, nei consigli di quartiere e in consiglio comunale per la definitiva approvazione. Dopo di che tornerà in Regione dove avrà una sorta di bollinatura, sarà pubblicato sul Burt e al termine dei previsti 30 giorni diventerà efficace''.
''Il piano è una previsione di servizi, di infrastrutture, di verde, di parcheggi insomma di tutto quello che serve a una città per vivere - ha spiegato l'assessora Biti -. Non è una progettazione, ma dopo il bilancio è l'atto politico più importante di una Amministrazione perché è una visione complessiva che riguarda tutti gli spazi della città. È un piano importante perché mette al primo posto il tema dell'abitare, e poi la sostenibilità guardando anche allo sviluppo della città. Sull'abitare c'è una forte attenzione a tutte le opportunità per dare risposta alla cosiddetta fascia grigia della popolazione, quindi, edilizia residenziale convenzionata pubblica e privata che con questo piano hanno un grande sostegno e spero un grande impulso''.
A tal proposito l'assessora Biti ha ricordato che tra le norme c'è l'articolo 37 con cui si introduce l'obbligo per chi realizza interventi abitativi superiori ai 2.000 metri quadrati di riservare il 20% all'edilizia convenzionata e all'housing sociale.
Critiche da parte della capogruppo di Firenze Democratica Cecilia Del Re: "Via libera della maggioranza alla trasformazione privata dell'ex Ospedale San Giovanni di Dio e alle norme che addossano al privato il tema della casa - afferma in una nota -. La maggioranza, con la sola eccezione del gruppo di Avs-Ecolo', non solo ha confermato la scheda in questione, ma ha anche bocciato un nostro ordine del giorno che chiedeva al comune di interloquire con la regione Toscana per bloccarne la vendita e individuasse una valorizzazione dell'immobile con un impegno diretto del pubblico. La scheda in questione agevola la vendita e rappresenta un lascia passare per gli investitori interessati all'acquisto".
Secondo Del Re "la questione abitativa - con i tagli ai trasferimenti statali e regionali - va prioritariamente affrontata attivandosi per recuperare le risorse necessarie a ristrutturare gli 800 appartamenti comunali ancora vuoti, per metterli a disposizione di chi ne ha necessità, e per acquistarne di nuovi in una logica espansiva del patrimonio immobiliare a disposizione del Comune, e non più dismissiva".
''Ringrazio gli uffici per il lavoro che hanno portato avanti in questi mesi consentendo di arrivare a questo voto. Con questa delibera abbiamo portato il piano tutto allo stesso livello, rendendolo omogeneo. Nel precedente mandato amministrativo il piano era stato approvato con l'eccezione di alcune schede che avevano subito dei cambiamenti o di nuove schede. Adesso la procedura continua con il passaggio nella conferenza paesaggistica della Regione che spero sia convocata presto in modo da poter tornare nelle commissioni, nei consigli di quartiere e in consiglio comunale per la definitiva approvazione. Dopo di che tornerà in Regione dove avrà una sorta di bollinatura, sarà pubblicato sul Burt e al termine dei previsti 30 giorni diventerà efficace''.
''Il piano è una previsione di servizi, di infrastrutture, di verde, di parcheggi insomma di tutto quello che serve a una città per vivere - ha spiegato l'assessora Biti -. Non è una progettazione, ma dopo il bilancio è l'atto politico più importante di una Amministrazione perché è una visione complessiva che riguarda tutti gli spazi della città. È un piano importante perché mette al primo posto il tema dell'abitare, e poi la sostenibilità guardando anche allo sviluppo della città. Sull'abitare c'è una forte attenzione a tutte le opportunità per dare risposta alla cosiddetta fascia grigia della popolazione, quindi, edilizia residenziale convenzionata pubblica e privata che con questo piano hanno un grande sostegno e spero un grande impulso''.
A tal proposito l'assessora Biti ha ricordato che tra le norme c'è l'articolo 37 con cui si introduce l'obbligo per chi realizza interventi abitativi superiori ai 2.000 metri quadrati di riservare il 20% all'edilizia convenzionata e all'housing sociale.
Critiche da parte della capogruppo di Firenze Democratica Cecilia Del Re: "Via libera della maggioranza alla trasformazione privata dell'ex Ospedale San Giovanni di Dio e alle norme che addossano al privato il tema della casa - afferma in una nota -. La maggioranza, con la sola eccezione del gruppo di Avs-Ecolo', non solo ha confermato la scheda in questione, ma ha anche bocciato un nostro ordine del giorno che chiedeva al comune di interloquire con la regione Toscana per bloccarne la vendita e individuasse una valorizzazione dell'immobile con un impegno diretto del pubblico. La scheda in questione agevola la vendita e rappresenta un lascia passare per gli investitori interessati all'acquisto".
Secondo Del Re "la questione abitativa - con i tagli ai trasferimenti statali e regionali - va prioritariamente affrontata attivandosi per recuperare le risorse necessarie a ristrutturare gli 800 appartamenti comunali ancora vuoti, per metterli a disposizione di chi ne ha necessità, e per acquistarne di nuovi in una logica espansiva del patrimonio immobiliare a disposizione del Comune, e non più dismissiva".
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