"Sono 19 gli impianti o in corso di realizzazione, con i cantieri aperti o che sono in via di autorizzazione e credo che questo sia uno dei risultati più importanti che dà concretezza e solidità a questa pianificazione e chiude anche la discussione perché così tanti impianti, così specializzati, così orientati alla circolarità in un tempo così breve non si erano mai visti in questa regione". E' quanto ha ribadito l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni, alla ripresa dei lavori del Consiglio regionale sul piano dei rifiuti. Ieri sera proprio Monni ha chiuso il lungo dibattito in aula parlando di 19 impianti in corso di realizzazione o di autorizzazione.
A questi 19 impianti si aggiungono altri 20 progetti presentati dalle aziende nell'ambito dell'avviso pubblico esplorativo lanciato dalla Regione Toscana per raccogliere manifestazioni di interesse, da parte di soggetti pubblici e privati, per la realizzazione o il potenziamento di impianti di riciclo e recupero di rifiuti urbani. Le manifestazioni di interesse presentate sono state 41, di cui 39 risultate coerenti.
"Oggi - ha aggiunto Monni - teniamo fede a un impegno che abbiamo preso con i cittadini toscani in campagna elettorale. Dotiamo la nostra regione di uno strumento innovativo che fa fare un grande balzo in avanti alla nostra regione. Inizia a cambiare il modello di sviluppo in una versione più sostenibile e inizia a creare un modello che non è più lineare ma è circolare".
Monni ha poi evidenziato che "con questo piano ogni scarto che i cittadini raccolgono separatamente avrà una sua destinazione, avrà una nuova vita in una filiera produttiva esistente, genererà scambi tra aziende andando ad alimentare cicli produttivi che creeranno nuova occupazione. Credo che sia un passo avanti fondamentale". "Noi - ha concluso - ci presentiamo con una visione strategica di cambiamento molto chiara".
"Per gli impianti di recupero e di riciclo, su forte sollecitazione di molti sindaci, viene tolto questo limite" dei 200 metri di distanza dai centri urbani "che rimane comunque nelle valutazioni. Noi abbiamo deciso di semplificare le procedure non per gli impianti di smaltimento, ma per quelli di riciclo e di recupero, perché le autorizzazioni regionali sono procedure molto lunghe e rigide che questi aspetti li analizzano sito per sito quindi riteniamo che sia un aggravio procedimentale che non rispetta poi le decisioni dei pianificatori".
Stamattina l'assemblea toscana ha ripreso i lavori, interrotti ieri sera intorno alle 22 con la chiusura del dibattito da parte di Monni, con la discussione dei numerosi atti collegati al piano.
"Ricordo poi che nello specifico quell'impianto - ha aggiunto Monni parlando del sito di Salanetti - ha già superato la Valutazione di impatto ambientale, perché non è stato assoggettato, ed è in corso di autorizzazione e questo significa che qualunque cosa prescriva il piano non riguarda più quell'impianto perché la valutazione sarà fatta con la legge vigente quando il progetto è stato presentato".
A questi 19 impianti si aggiungono altri 20 progetti presentati dalle aziende nell'ambito dell'avviso pubblico esplorativo lanciato dalla Regione Toscana per raccogliere manifestazioni di interesse, da parte di soggetti pubblici e privati, per la realizzazione o il potenziamento di impianti di riciclo e recupero di rifiuti urbani. Le manifestazioni di interesse presentate sono state 41, di cui 39 risultate coerenti.
"Oggi - ha aggiunto Monni - teniamo fede a un impegno che abbiamo preso con i cittadini toscani in campagna elettorale. Dotiamo la nostra regione di uno strumento innovativo che fa fare un grande balzo in avanti alla nostra regione. Inizia a cambiare il modello di sviluppo in una versione più sostenibile e inizia a creare un modello che non è più lineare ma è circolare".
Monni ha poi evidenziato che "con questo piano ogni scarto che i cittadini raccolgono separatamente avrà una sua destinazione, avrà una nuova vita in una filiera produttiva esistente, genererà scambi tra aziende andando ad alimentare cicli produttivi che creeranno nuova occupazione. Credo che sia un passo avanti fondamentale". "Noi - ha concluso - ci presentiamo con una visione strategica di cambiamento molto chiara".
"Per gli impianti di recupero e di riciclo, su forte sollecitazione di molti sindaci, viene tolto questo limite" dei 200 metri di distanza dai centri urbani "che rimane comunque nelle valutazioni. Noi abbiamo deciso di semplificare le procedure non per gli impianti di smaltimento, ma per quelli di riciclo e di recupero, perché le autorizzazioni regionali sono procedure molto lunghe e rigide che questi aspetti li analizzano sito per sito quindi riteniamo che sia un aggravio procedimentale che non rispetta poi le decisioni dei pianificatori".
Stamattina l'assemblea toscana ha ripreso i lavori, interrotti ieri sera intorno alle 22 con la chiusura del dibattito da parte di Monni, con la discussione dei numerosi atti collegati al piano.
"Ricordo poi che nello specifico quell'impianto - ha aggiunto Monni parlando del sito di Salanetti - ha già superato la Valutazione di impatto ambientale, perché non è stato assoggettato, ed è in corso di autorizzazione e questo significa che qualunque cosa prescriva il piano non riguarda più quell'impianto perché la valutazione sarà fatta con la legge vigente quando il progetto è stato presentato".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies