"Firenze non è mai stata e mai sarà una città razzista. Se c'è qualcosa che distingue i fiorentini è il loro spirito di accoglienza, la loro apertura mentale e la tolleranza verso ogni diversità". Con queste parole Mirco Rufilli, presidente del Quartiere 1 di Firenze, interviene sulla polemica nata da un episodio segnalato da un giovane di Benevento, secondo il quale in un noto locale del centro gli sarebbe stato impedito di cantare in napoletano durante un karaoke pubblico.
"Voglio chiarirlo subito: il proprietario di quel locale non è una persona razzista" - sottolinea Rufilli -, chiunque lo conosca, io e la sindaca Funaro compresi, sa bene quanto si sia sempre impegnato per rendere Firenze una città inclusiva, soprattutto per i giovani. Da anni è una figura centrale del mondo della notte fiorentina, con ruoli chiave in Confcommercio e come presidente del Silb. La sua battaglia per il divertimento sano e sicuro è nota e apprezzata da tutta l'amministrazione comunale".
Rufilli evidenzia anche il valore storico del locale coinvolto: "Questo è uno dei primi american bar in Italia. La Regione Toscana gli ha conferito il Pegaso d'Argento proprio per il suo contributo alla città. È un presidio sociale che accoglie ogni anno migliaia di giovani, studenti e lavoratori da ogni angolo del mondo. Firenze non può essere rappresentata in modo così distorto".
Riferendosi poi all'intervento del sindaco di Benevento Clemente Mastella, Rufilli spiega di trovarlo "sorprendente. Dopo decenni di carriera politica, Mastella avrà sicuramente avuto molte occasioni di visitare Firenze e di apprezzarne la natura profondamente inclusiva. Questo rende ancora più difficile comprendere un attacco così superficiale e livoroso, basato su una vicenda che, tra l'altro, il proprietario del locale aveva già chiarito in modo tempestivo".
Rufilli invita Mastella "a tornare a Firenze e a prendere un caffè proprio in quel locale. Sarebbe un'occasione per vedere con i suoi occhi che né il proprietario né la nostra città hanno nulla a che fare con il razzismo. Siamo una città che della tolleranza ha fatto un messaggio universale, e questo non cambierà mai".
"Voglio chiarirlo subito: il proprietario di quel locale non è una persona razzista" - sottolinea Rufilli -, chiunque lo conosca, io e la sindaca Funaro compresi, sa bene quanto si sia sempre impegnato per rendere Firenze una città inclusiva, soprattutto per i giovani. Da anni è una figura centrale del mondo della notte fiorentina, con ruoli chiave in Confcommercio e come presidente del Silb. La sua battaglia per il divertimento sano e sicuro è nota e apprezzata da tutta l'amministrazione comunale".
Rufilli evidenzia anche il valore storico del locale coinvolto: "Questo è uno dei primi american bar in Italia. La Regione Toscana gli ha conferito il Pegaso d'Argento proprio per il suo contributo alla città. È un presidio sociale che accoglie ogni anno migliaia di giovani, studenti e lavoratori da ogni angolo del mondo. Firenze non può essere rappresentata in modo così distorto".
Riferendosi poi all'intervento del sindaco di Benevento Clemente Mastella, Rufilli spiega di trovarlo "sorprendente. Dopo decenni di carriera politica, Mastella avrà sicuramente avuto molte occasioni di visitare Firenze e di apprezzarne la natura profondamente inclusiva. Questo rende ancora più difficile comprendere un attacco così superficiale e livoroso, basato su una vicenda che, tra l'altro, il proprietario del locale aveva già chiarito in modo tempestivo".
Rufilli invita Mastella "a tornare a Firenze e a prendere un caffè proprio in quel locale. Sarebbe un'occasione per vedere con i suoi occhi che né il proprietario né la nostra città hanno nulla a che fare con il razzismo. Siamo una città che della tolleranza ha fatto un messaggio universale, e questo non cambierà mai".
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