FI annuncia la richiesta di parere al collegio regionale di garanzia: 'Non è competenza delle Regioni'

Forza Italia Toscana ha presentato oggi una istanza di richiesta di un parere preventivo al collegio regionale di garanzia statutaria in merito alla proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita, già licenziata dalla terza commissione del Consiglio regionale della Toscana.

"Lo abbiamo fatto - spiega il capogruppo Marco Stella - perché siamo certi, forti della giurisprudenza in materia, che questi temi sono di competenza nazionale e non spetta alle Regioni legiferare. La sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019 viene tirata in ballo erroneamente dal Pd e dai suoi alleati, visto che la sentenza in questione ha solo circoscritto un perimetro in cui l'aiuto al suicidio potrebbe non essere sanzionabile con la reclusione. Ma un simile gesto rimane, in generale, sempre illecito sia penalmente che civilmente".

    
Stella ricorda che già il 15 novembre 2023 "l'Avvocatura generale dello Stato si è pronunciata su una analoga iniziativa legislativa all'epoca in trattazione nel consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, chiarendo che la legislazione sulla vita è di competenza del parlamento nazionale, un'esclusiva che non potrebbe essere derogata da interventi normativi degli enti locali".

    
Per il capogruppo di Forza Italia, "la posizione della sinistra in Toscana, in primis del Pd, è una posizione ideologica, che cerca lo scontro, infischiandosene della giurisprudenza in questione. Leggi come questa sono pericolose, introducono un modo di pensare che ci dice che la fragilità non ha valore, e prova ne è il fatto che gli studi statistici documentano scientificamente che ogni legge di questo tipo ha sempre prodotto un'impennata delle richieste di morte".

Sulla questione ha preso parola anche l'associazione Luca Coscioni, da sempre impegnata sul tema del fine vita: "Come associazione Luca Coscioni non siamo soltanto a favore di un forte potenziamento del sistema delle cure palliative, ma ci stiamo concretamente impegnando per far conoscere a migliaia di cittadini toscani il loro diritto a essere adeguatamente assistiti", ma "sarebbe grave se le cure palliative fossero usate, tra una settimana, come pretesto per negare regole regionali che hanno il solo scopo di difendere diritti costituzionalmente garantiti, nelle modalità di legge già stabilite dalla Corte costituzionale" hanno scritto in una nota Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente tesoriere e segretaria nazionale dell'associazione Luca Coscioni, in merito al "dibattito innescato in Toscana dalla discussione della nostra" proposta di legge di iniziativa popolare che andrà al voto del Consiglio regionale la prossima settimana.
    
"Nei giorni scorsi il dibattito, anche attraverso interventi come quello del cardinale Augusto Paolo Lojudice, ha riguardato l'importanza del rafforzamento delle cure palliative e dell'assistenza", evidenziano, ricordando che "il nostro 'Numero bianco' sul fine vita è attivo con 35 volontarie e volontari che danno indicazioni anche su come richiedere l'attivazione delle cure palliative. È evidente che" non "c'è alcuna contraddizione tra cure palliative e diritto all'interruzione delle terapie e alla autosomministrazione di un farmaco letale (alle condizioni previste dalla sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale). Sono infatti entrambi parte dell'esercizio pieno del diritto all'autodeterminazione individuale".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies