Il cuore della denuncia non è solo giudiziario, ma profondamente politico

Dopo le rivelazioni emerse da Prato, anche a Firenze si accendono i riflettori su possibili intrecci tra finanziamenti, voti e favoritismi. A denunciarlo con forza è la Lista Schmidt, che insieme ai consiglieri Bambagioni e Sabatini ha presentato un esposto dettagliato alla magistratura, volto a far luce su ciò che definiscono un “sistema consolidato di potere” nel capoluogo toscano.

“Quanto accaduto a Prato – affermano i consiglieri – sembra confermare l’esistenza di meccanismi ambigui anche a Firenze: finanziamenti regolari, certo, ma accompagnati da logiche di scambio, favori, facilitazioni. E leggere intercettazioni dove una sindaca viene definita ‘arnese’ è inaccettabile.”

Il cuore della denuncia non è solo giudiziario, ma profondamente politico. Secondo la Lista Schmidt, la mancanza di ricambio democratico in Toscana avrebbe favorito commistioni pericolose, aggravate da una gestione del potere considerata monopolistica e non trasparente.

“Questo sistema si è radicato con Nardella – spiegano – e non è stato scalfito dalla sindaca Funaro. Anzi, si è rafforzato in assenza di una vera alternanza. E quando manca la rotazione democratica, i poteri si incrostano e gli interessi collettivi passano in secondo piano.”

L’esposto presentato dall’opposizione si basa su atti, numeri, delibere e documenti ufficiali e, secondo i firmatari, rappresenta solo l’inizio.

“Siamo convinti che quanto denunciato sia solo la punta dell’iceberg. Se necessario, lo integreremo. È il nostro dovere come minoranza: vigilare, denunciare, proporre alternative.”

La questione sollevata va ben oltre le singole figure politiche: “Chi comanda davvero nelle nostre città? Chi prende i voti o chi finanzia le campagne? Chi decide le priorità? È un problema politico strutturale che va affrontato con chiarezza.”

Infine, un appello diretto al Partito Democratico: “Il PD cittadino e regionale non può più trincerarsi dietro il silenzio. Deve fare chiarezza sui rapporti tra amministratori pubblici e imprenditori che operano ai limiti della legalità. La Toscana merita trasparenza, merita democrazia, merita molto di più.”

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