"Su Sollicciano la città di Scandicci è pronta a fare la propria parte, ma servono risposte immediate dal governo". E' quanto afferma la sindaca Claudia Sereni che domani visiterà il penitenziario e incontrerà il direttore reggente Giuseppe Renna.
"Le carceri - spiega Sereni - dovrebbero essere in grado di restituire alla società persone migliori di come sono entrate, capaci di reintegrarsi e contribuire positivamente alla comunità. Ma è sotto gli occhi di tutti che questo spesso non accade, anzi succede il contrario. Nelle celle si vive in condizioni di sovraffollamento, non è raro che le condizioni igienico sanitarie siano precarie, inoltre mancano le risorse per fornire un'adeguata assistenza sanitaria e psicologica, la cui assenza può portare come abbiamo visto fino a fatti tragici come i suicidi".
"Da anni - ricorda la sindaca di Scandicci - come amministrazione abbiamo investito su varie iniziative per e con il carcere sui temi della cultura, dell'urbanistica, della formazione e del lavoro, con l'obiettivo di rigenerare la relazione tra il penitenziario e il territorio. Grande solidarietà e attenzione vanno anche a tutto il personale che opera all'interno del carcere, anch'esso in grande sofferenza e troppo spesso costretto lavorare in condizioni non adeguate. Ci impegneremo a sviluppare una progettazione sempre più efficace e condivisa anche in collaborazione con il Comune di Firenze. Ma tutto questo non può bastare".
Da qui l'appello al governo: "Si prenda la responsabilità di questi luoghi. In un Paese civile il sistema carcerario deve offrire percorsi efficaci di riabilitazione, in modo che ogni detenuto possa avere una seconda possibilità nella vita".
"Le carceri - spiega Sereni - dovrebbero essere in grado di restituire alla società persone migliori di come sono entrate, capaci di reintegrarsi e contribuire positivamente alla comunità. Ma è sotto gli occhi di tutti che questo spesso non accade, anzi succede il contrario. Nelle celle si vive in condizioni di sovraffollamento, non è raro che le condizioni igienico sanitarie siano precarie, inoltre mancano le risorse per fornire un'adeguata assistenza sanitaria e psicologica, la cui assenza può portare come abbiamo visto fino a fatti tragici come i suicidi".
"Da anni - ricorda la sindaca di Scandicci - come amministrazione abbiamo investito su varie iniziative per e con il carcere sui temi della cultura, dell'urbanistica, della formazione e del lavoro, con l'obiettivo di rigenerare la relazione tra il penitenziario e il territorio. Grande solidarietà e attenzione vanno anche a tutto il personale che opera all'interno del carcere, anch'esso in grande sofferenza e troppo spesso costretto lavorare in condizioni non adeguate. Ci impegneremo a sviluppare una progettazione sempre più efficace e condivisa anche in collaborazione con il Comune di Firenze. Ma tutto questo non può bastare".
Da qui l'appello al governo: "Si prenda la responsabilità di questi luoghi. In un Paese civile il sistema carcerario deve offrire percorsi efficaci di riabilitazione, in modo che ogni detenuto possa avere una seconda possibilità nella vita".
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