Missione guidata dall'assessore regionale Serena Spinelli

Missione del sindaco di Bagno a Ripoli (Firenze) Francesco Pignotti nei campi profughi Saharawi all'insegna della cooperazione internazionale per nuovi progetti di accoglienza e solidarietà.
    
La missione, svolta la scorsa settimana, è stata organizzata dalla Rete Saharawi, che riunisce tutte le associazioni a sostegno del popolo Saharawi. La delegazione istituzionale, si spiega in una nota, guidata dall'assessora regionale alla cooperazione Serena Spinelli e dal sindaco Pignotti, è stata ospitata nella provincia di Boujdour, accolta da alcune famiglie del posto.

"Ci hanno aperto le porte di casa, consentendoci di sperimentare la quotidianità del popolo Saharawi, costretto da quasi mezzo secolo a vivere, anzi sopravvivere nel deserto, in un Paese che non è il loro", spiega Pignotti.

La delegazione ha visitato le cinque province che ospitano oggi la Repubblica Saharawi e incontrato i rappresentanti delle istituzioni Saharawi, a partire dal Presidente della Repubblica e segretario generale del Fronte polisario, Brahim Ghali. All'incontro erano presenti anche il ministro degli Affari sociali e della promozione delle Donne, Sueilm Berouk, il rappresentante Saharawi nella Regione Toscana, Abdalahi Bucheiba e la rappresentante del Fronte Polisario in Italia, Fatima Mahfoud.

"Abbiamo incontrato inoltre quattro ministri di cui due donne, la presenza femminile nelle istituzioni saharawi è molto alta e nei consigli elettivi è dell'80% - prosegue il sindaco -. Insieme a loro abbiamo pianificato nuove iniziative per diffondere la cultura Saharawi, progetti di sport integrato e progetti di accoglienza per ospitare a Bagno a Ripoli i bambini Saharawi".

La delegazione ha visitato scuole, ospedali e centri dedicati alle persone con disabilità realizzati anche grazie agli aiuti dei Paesi amici come l'Italia e della Regione Toscana.

"Il viaggio è stato l'occasione per rinnovare il patto di amicizia che lega Bagno a Ripoli al popolo Saharawi. Per ribadire la nostra vicinanza nella sua battaglia verso la libertà e l'autodeterminazione".
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