“Quella della sindaca Funaro è una battaglia di civiltà e integrazione”

"Uno striscione razzista. Oggi le destre giovanili contestano lo ius scholae e negli altri giorni appoggiano un governo che colpisce le Ong che salvano vite o rispedisce un torturatore, stupratore e trafficante di esseri umani in Libia". Lo afferma l'assessora all'anagrafe di Firenze Laura Sparavigna commentando il sit-in di Gioventù Nazionale e Azione studentesca davanti al Russell Newton durante il quale è stato esposto uno striscione contro lo ius scholae con il volto della sindaca Sara Funaro.
    
"La narrazione è sempre la stessa - aggiunge Sparavigna in una nota - per questa destra post fascista gli immigrati sono una contaminazione della 'razza italiana'. Una narrazione inumana che assume aspetti ancora più gravi se si pensa che è stata fatta davanti ad una scuola dove sicuramente ci sono tanti figli di cittadini immigrati, con l'obiettivo di intimorirli e farli sentire discriminati".

    
"Quella della sindaca Funaro è invece una battaglia di civiltà e integrazione - aggiunge l'assessora Sparavigna - ideologico non è lo ius scholae, lo è emarginare un ragazzo italiano come vorrebbero Gioventù Nazionale e Azione studentesca. La nostra città è da sempre caratterizzata da inclusione e accoglienza e da questa questa considerazione siamo partiti per lanciare questa scelta".


Per Cristina Giachi, consigliera regionale Pd e presidente della commissione istruzione, formazione, beni e attività culturali del Consiglio regionale e Andrea Vannucci, vicecapogruppo Pd in Regione, "l'attacco alla sindaca Funaro da parte degli esponenti di Gioventù nazionale e Azione studentesca per la scelta di offrire la cittadinanza onoraria a ragazze e ragazzi che abbiano completato almeno un ciclo scolastico, è gravissimo. Molto preoccupante il clima d'odio che alimenta queste nuove generazioni che militano nella destra. Ancora una volta, concepire l'appartenenza onoraria a una comunità come un rischio anziché come un'opportunità è un segnale inquietante, una distorsione della realtà".

"Di cosa hanno paura i giovani di Gioventù Nazionale e Azione Studentesca? Forse di una comunità più consapevole, capace di riconoscere e accogliere regole, diritti e doveri? Perché è di questo che si parla".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies