Dem avanti sulla norma anche dopo monito Conferenza episcopale

"Siamo felici di incontrare i vescovi toscani e confrontarci sul tema della proposta di legge che stiamo discutendo su un tema importante e delicato come il fine vita", "con i nostri emendamenti pensiamo di aver superato i rilievi di costituzionalità e di legittimità contenuti nell'originario testo cosiddetto 'Coscioni', abbiamo trasformato il testo in una norma procedimentale e di attuazione delle sentenze della Corte costituzionale". Lo dichiarano in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Toscana, Vincenzo Ceccarelli, e il presidente della commissione sanità, Enrico Sostegni, rispetto a critiche ricevute dalla Conferenza episcopale toscana (Cet) alla proposta di legge sul suicidio assistito in discussione in Regione.

Per Ceccarelli e Sostegni la proposta che permetterà di far cessare la vita in Toscana con una legge regionale "è una norma di civiltà che rientra nell'ambito delle competenze legislative concorrenti delle Regioni, ma siamo disponibili al confronto, soprattutto se funzionale ad ulteriore miglioramento del testo di legge". I due esponenti locali del Partito democratico replicano oggi "all'intervento sulla stampa della conferenza episcopale toscana", diffuso il 29 gennaio dopo una riunione a Livorno in cui i vescovi affermano che "la vita umana è un valore assoluto, tutelato anche dalla Costituzione: non c'è un 'diritto di morire' ma il diritto di essere curati" e che "il Sistema sanitario esiste per migliorare le condizioni della vita e non per dare la morte".

"Nella cura delle persone in condizione di fragilità - ricordavano i vescovi - la Toscana è stata esempio per tutti: la nascita dei primi ospedali, dei primi orfanotrofi, delle associazioni dedicate alla cura dei malati e dei moribondi, come le Misericordie, e poi tutto il movimento del volontariato, sono un'eredità che continua viva. Ci sembra che in un momento di crisi del sistema sanitario regionale, più che alla redazione di 'leggi simbolo', i legislatori debbano dare la precedenza al progresso possibile anche nel presente quadro legislativo, in un rinnovato impegno riguardo alle cure palliative, alla valorizzazione di ogni sforzo di accompagnamento e di sostegno alla fragilità". L'ipotesi di legge regionale sul suicidio assistito sarà discussa nel Consiglio regionale della Toscana per l'approvazione definitiva.
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