“La possibilità del riesame è stata sottolineata non solo dal sottosegretario, ma anche dal ministro Giuli”

"Vediamo se il riesame riesce a salvare il titolo del nazionale", al Teatro della Toscana, tuttavia, "ma è una considerazione personale, far tornare indietro la commissione che si è espressa, non credo sia facile". Lo dice, sul declassamento del Teatro della Toscana, il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo FdI in commissione Cultura, a margine di una iniziativa del partito a Firenze.
    
Marcheschi l'8 luglio sarà a
Firenze insieme al sottosegretario Gianmarco Mazzi al Teatro Maggio per la lezione di scrittura con Stefano Massini. "Penso che dopo l'incontro pubblico Massini e Mazzi si siano chiariti. Non c'era nessun pregiudizio nei suoi confronti, né come artista, né come direttore artistico. Il problema è che lo statuto del Teatro della Toscana non prevede" questa figura, "quindi è un contratto, diciamo tra virgolette, irregolare. Oggettivamente si poteva evitare questo intoppo che per la governance del Teatro nazionale è una pecca di non poco conto", mentre "anche il codice civile impone che ci sia un direttore generale".
    
In ogni caso, aggiunge Marcheschi, "la possibilità del riesame è stata sottolineata non solo dal sottosegretario, ma anche dal ministro Giuli". Comunque, prova a rassicurare il senatore di FdI, "anche se si tratta uno scotto in termini di immagine, il sottosegretario Mazzi mi ha dato la disponibilità per cercare di salvare il più possibile le risorse" destinate al Teatro della Toscana, "anche qualora non fosse riconosciuto come teatro nazionale".

    
L'ente Teatro della Toscana comprende lo storico teatro della Pergola di
Firenze, e altri due teatri, quello di Rifredi e l'Era di Pontedera (Pisa).
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