“La legge regionale n. 43/2024 di modifica della 77/2004 sulla gestione del patrimonio regionale ha previsto che la regione possa, sul proprio patrimonio, far valere “regole speciali” anche in deroga agli strumenti pianificatori dei comuni. In particolare stabilendo che il Parere finale della conferenza dei servizi approva il Progetto, e costituisce variazione, perfezionamento, integrazione o adeguamento di tali strumenti, anche ai fini della localizzazIone dell’opera, della Conformità urbanistica e territoriale dell’intervento, della risoluzione delle interferenze e delle relative opere mitigatrici e compensatrici.
A una mia precisa domanda fu risposto in commissione che la cosiddetta terza torre di Novoli, ovvero la costruzione di un nuovo, imponente edificio all’interno del polo uffici di Regione Toscana, non sarebbe rientrata nella normativa speciale per le opere strategiche.
Poi, la prima delibera di giunta regionale attuativa della legge, la numero 51/2025,ha inserito nell’ambito delle opere strategiche la riorganizzazione degli uffici di Novoli e quindi, di fatto, proprio l’intervento della terza Torre, che nel 2022 aveva un costo di almeno 55 milioni di euro.
Tutto questo significa che si potranno superare vincoli urbanistici e procedurali per la realizzazione di quest'opera mastodontica, in barba alle regole che valgono per tutti gli altri e alla faccia della maggioranza (di sinistra) che governa il comune di Firenze . Con una evidente lesione alla competenza e autonomia degli enti locali.
Questa operazione peraltro, che consente alla Regione Toscana di derogare alle norme esistenti applicando semplicemente una definizione di strategicita’ a maglia molto larga di questa come di altre opere, comporterà il trasferimento degli uffici della presidenza della Regione fuori dal contesto della città storica, con ulteriore impoverimento del Centro, e abbandonando palazzo Strozzi Sacrati a chissà quale futuribile progetto.
Con il rischio che un domani non troppo lontano anche il consiglio regionale sia portato fuori dal cuore del capoluogo, con ulteriore impoverimento di funzioni pubbliche e relativi addetti. Andando di fatto a praticare quel consumo di suolo tanto vituperato nelle dichiarazioni ufficiali.
Per questi motivi è mia intenzione riportare la questione nella Commissione Controllo, perché a mio parere la gestione del patrimonio non si può fare né con questa leggerezza né raccontando parziali verità, con conseguenze economiche e sociali che vanno valutate - nel rispetto delle competenze delle assemblee rappresentative delle comunità locali- nella loro esatta dimensione urbanistica e territoriale” dice Alessandro Capecchi, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Controllo del Consiglio Regionale della Toscana.
A una mia precisa domanda fu risposto in commissione che la cosiddetta terza torre di Novoli, ovvero la costruzione di un nuovo, imponente edificio all’interno del polo uffici di Regione Toscana, non sarebbe rientrata nella normativa speciale per le opere strategiche.
Poi, la prima delibera di giunta regionale attuativa della legge, la numero 51/2025,ha inserito nell’ambito delle opere strategiche la riorganizzazione degli uffici di Novoli e quindi, di fatto, proprio l’intervento della terza Torre, che nel 2022 aveva un costo di almeno 55 milioni di euro.
Tutto questo significa che si potranno superare vincoli urbanistici e procedurali per la realizzazione di quest'opera mastodontica, in barba alle regole che valgono per tutti gli altri e alla faccia della maggioranza (di sinistra) che governa il comune di Firenze . Con una evidente lesione alla competenza e autonomia degli enti locali.
Questa operazione peraltro, che consente alla Regione Toscana di derogare alle norme esistenti applicando semplicemente una definizione di strategicita’ a maglia molto larga di questa come di altre opere, comporterà il trasferimento degli uffici della presidenza della Regione fuori dal contesto della città storica, con ulteriore impoverimento del Centro, e abbandonando palazzo Strozzi Sacrati a chissà quale futuribile progetto.
Con il rischio che un domani non troppo lontano anche il consiglio regionale sia portato fuori dal cuore del capoluogo, con ulteriore impoverimento di funzioni pubbliche e relativi addetti. Andando di fatto a praticare quel consumo di suolo tanto vituperato nelle dichiarazioni ufficiali.
Per questi motivi è mia intenzione riportare la questione nella Commissione Controllo, perché a mio parere la gestione del patrimonio non si può fare né con questa leggerezza né raccontando parziali verità, con conseguenze economiche e sociali che vanno valutate - nel rispetto delle competenze delle assemblee rappresentative delle comunità locali- nella loro esatta dimensione urbanistica e territoriale” dice Alessandro Capecchi, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Controllo del Consiglio Regionale della Toscana.
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