"La sinistra è sicuramente coerente con sé stessa nel dimenticarsi delle cosiddette aree interne e ricordarsele solo a ridosso delle scadenze elettorali. E' quanto sta succedendo con la linea Faentina che collega Firenze all'Alto Mugello e poi a Faenza". A dirlo sono i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia Elisa Tozzi e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti che giudicano negativamente l'incontro tra le Regioni Emilia Romagna e Toscana per fare il punto sugli investimenti ferroviari. Un vertice, aggiungono, "che ha prodotto un nulla di fatto, se non l'annuncio dell'ennesima chiusura estiva della linea ferroviaria. Il problema è che i primi cittadini del territorio si sono addirittura detti soddisfatti".
Per gli esponenti di FdI, pur nella consapevolezza della necessità un ammodernamento e di lavori di messa in sicurezza, della linea Faentina, "la maggioranza di centrosinistra ha gestito nel peggiore dei modi questa partita. Negli ultimi 10 anni il servizio è peggiorato in modo vertiginoso e la Regione non ha mai preteso il rispetto del contratto di servizio. Per il Mugello e altre zone periferiche della Toscana, i mezzi di trasporto pubblici sono indispensabili, più che nelle grandi città, ma in Toscana si è sempre preferito investire altrove per esempio sulla tramvia fiorentina o sui collegamenti tra Prato e Firenze. Anche questo dimostra che la legge sulla Toscana diffusa è soltanto uno spot elettorale", insistono Tozzi e Capecchi.
"Da parte nostra - assicurano - continueremo a pretendere il rispetto del contratto di servizio e vigileremo in modo scrupoloso sui servizi sostitutivi previsti nel periodo in cui la linea sarà chiusa.Le vicende della Faentina sono simili a quelle della Porrettana nel Pistoiese. Entrambe linee ferroviarie aperte alla fine dell'Ottocento che la Regione Toscana non sembra capace di utilizzare in modo adeguato nonostante che oggi possano rappresentare un importante volano di crescita per i territori delle province".
Per gli esponenti di FdI, pur nella consapevolezza della necessità un ammodernamento e di lavori di messa in sicurezza, della linea Faentina, "la maggioranza di centrosinistra ha gestito nel peggiore dei modi questa partita. Negli ultimi 10 anni il servizio è peggiorato in modo vertiginoso e la Regione non ha mai preteso il rispetto del contratto di servizio. Per il Mugello e altre zone periferiche della Toscana, i mezzi di trasporto pubblici sono indispensabili, più che nelle grandi città, ma in Toscana si è sempre preferito investire altrove per esempio sulla tramvia fiorentina o sui collegamenti tra Prato e Firenze. Anche questo dimostra che la legge sulla Toscana diffusa è soltanto uno spot elettorale", insistono Tozzi e Capecchi.
"Da parte nostra - assicurano - continueremo a pretendere il rispetto del contratto di servizio e vigileremo in modo scrupoloso sui servizi sostitutivi previsti nel periodo in cui la linea sarà chiusa.Le vicende della Faentina sono simili a quelle della Porrettana nel Pistoiese. Entrambe linee ferroviarie aperte alla fine dell'Ottocento che la Regione Toscana non sembra capace di utilizzare in modo adeguato nonostante che oggi possano rappresentare un importante volano di crescita per i territori delle province".
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