Riavvicinare i giovani alla politica e alla partecipazione e far coltivare in loro l’interesse e la cura per le istituzioni e la cosa pubblica. La missione non è delle più semplici, ma il coinvolgimento delle nuove generazioni alla politica è uno degli obiettivi che si è data Stefania Vivoli, candidata nelle liste di Fratelli d’Italia per il Consiglio regionale (nella circoscrizione di Firenze 1).
“Riaffermare l’importanza del voto e del momento elettorale è fondamentale per prendersi cura della democrazia – spiega Vivoli – Oggi purtroppo sempre meno voci ci ricordano cosa sia stata l’estensione del diritto di voto alle donne o la riconquista della democrazia, e se la politica non torna a parlare ai giovani il rischio è che la disaffezione dilaghi”.
E proprio rivolgendosi direttamente ai giovani, ascoltando la loro voce e le loro richieste, è l’unico modo per non spezzare il filo fra politica e nuove generazioni: “Se scompaiono i luoghi di aggregazione e tutta la discussione si riduce ad una piattaforma social allora la politica sbaglia. Se quelle voci non vengono ascoltate, chiaro è che loro saranno i primi a non ascoltare la voce della politica, e a disinteressarsi della cosa pubblica. Poi va considerato anche il fattore generazionale, mi viene da dire che è quasi normale che le nuove generazioni ascoltino meno le vecchie, ma mi sorprende che in tanti non capiscano fino in fondo l’importanza del voto – aggiunge Vivoli – in pratica firmando una cambiale in bianco ad altri”.
Non solo l'ascolto, ma la questione giovanile, suggerisce Vivoli, meriterebbe anche un assessorato ad hoc che si ponga come punto di raccordo fra il governo regionale e una fetta di popolazione.
La partecipazione, quindi, è fondamentale. “Sbaglia con la tua testa, dico io. A queste elezioni regionali mio figlio voterà per la prima volta, ed io credo che lui, come tutti loro, debbano interessarsi alla politica e alla cosa pubblica. E questo sarà possibile se noi riusciremo a coinvolgerli, altrimenti ciò che resta saranno solo parole vuote e autoreferenziali, senza nessuno che le ascolti o che ci tenga davvero”.
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