La rubrica di Rocío Rodríguez Reina

Dopo aver sopravvissuto al Natale….eccoci qua Pasqua! (e Pasquetta). Non intendo parlare in questo articolo della quantità di cibo mangiato durante il periodo natalizio, le cene, i brindisi, gli aperitivi, lo shopping sfrenato, i regali…ma voglio parlarvi dei messaggi su WhatsApp.

Durante il mese di dicembre e anche un po’ di gennaio, appaiono su ogni dispositivo al mondo messaggi di auguri anche da numeri che non abbiamo nemmeno salvati nella rubrica. Gente che non ti ha mai scritto una parola, gente mai vista in anni. Messaggi palesemente copiati ed incollati, senza anima e anonimi da un punto di vista emozionale. Questa settimana, preparatevi, perché sarà uguale. Ai messaggi scritti, aggiungete anche stickers, foto e video. C’è tutta una produzione sempre piu curata per mandare un messaggio di augurio a tutti gli sconosciuti della rubrica.

E io mi lamento perché questi messaggi li devo aprire. Penso sempre siano qualcosa di importante, o qualcuno che ha bisogno di qualcosa. E invece no, “buona pasqua a te e famiglia”. Di solito, in questi casi, chiudo la chat senza rispondere. Ma a volte penso che posso passare da maleducata. Mi chiedo anche cosa dovrei rispondere a un messaggio che non era nemmeno specificamente per me, perché chi mi conosce sa che io non ci tengo in assoluto a ricevere questi tipi di messaggi.

Non mi offendo se non mi arrivano ma neanche penso che sia un pensiero carino se mi arrivano. Non mi smuovono. La mia opinione sul mittente non cambia di certo per un messaggio inoltrato. Quindi a tutti i miei amici, conoscenti, sconosciuti che hanno il mio telefono: non importa, grazie.

Magari sentiamoci più avanti, quando le linee telefoniche non sono intasate d’ipocrisia.

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