La nostra intervista in esclusiva al consigliere comunale e candidato alla presidenza del Quartiere 1 per Firenze Democratica

Stefano Di Puccio conosce Firenze in ogni suo aspetto e sfaccettatura. Imprenditore attivo nel settore della ristorazione, Stefano è però da sempre attento a temi complessi come quelli sociali. Ed è per questo che ha sempre cercato di mettere il massimo impegno anche in politica. Oggi Stefano è uno dei consiglieri comunali a Palazzo Vecchio per Firenze Democratica e, per la stessa, è anche candidato per la presidenza del Quartiere 1. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata in esclusiva per parlare del presente e del futuro di Firenze:

"La mia scelta di sostenere l'ambizione di Cecilia Del Re nasce dal mio istinto. Ho visto nella sua rimozione da parte del PD un pretesto per allontanarla dalla politica, probabilmente perché considerata troppo competente. Questo ha risvegliato in me la volontà di difendere chi si trova in posizione svantaggiata. L'abbandono del Partito Democratico non era ciò che desideravo, ma è stato necessario a causa della loro chiusura alla diversità di opinioni. Trovai ingiustificata e sbagliata l'idea di allontanare un assessore subito dopo la votazione di un Piano Operativo Comunale (POC) da lei curato. Per questo motivo, insieme ai colleghi Piccioli e Calistri, abbiamo trovato un terreno comune di idee, nonostante le nostre differenze. C'è stata una forte sintonia su questa decisione. Posso affermare con certezza che Cecilia Del Re si è distinta nel suo ruolo di assessore, dimostrando capacità di ascolto e disponibilità al confronto con le idee altrui. Molti aspetti del POC sono nati proprio da questo confronto con altri esperti, spinti dalla sua insaziabile curiosità."

LASCIARE IL PD SCELTA GIUSTA - "Senza dubbio. Ho avuto la conferma di questa scelta conoscendo meglio Cecilia Del Re e osservando l'orientamento del PD verso una chiusura alle primarie e al dialogo interno. Quando i nostri emendamenti al POC sono stati respinti, abbiamo sentito il dovere morale di abbandonare il partito e la maggioranza."

ASCOLTARE - "Quanto a Firenze Democratica, credo che sia fondamentale basarsi sull'ascolto e sulla risoluzione dei problemi della comunità. Questo è un principio che ho sempre seguito nel mio passato politico. Io e e Piccioli (ambulante, ndr) ci definiamo "Minestrai" e "Carciofai", perché, nonostante le nostre diverse attività, abbiamo entrambi esperienza nel campo politico. Per noi, la politica è sia una passione che un lavoro. Tuttavia, notiamo con preoccupazione che la politica sembra essere diventata per molti solo un modo per garantirsi uno stipendio, piuttosto che un impegno genuino per il bene comune. Il PD stesso è diventato un luogo in cui il potere è distribuito dall'alto, anziché basarsi sui meriti."

SICUREZZA - "Per quanto riguarda l'importanza del centro storico e della sicurezza, è evidente che i problemi non riguardano solo quest'area, ma si estendono anche alle periferie. Ho avuto modo di parlare con molti residenti che si lamentano del degrado e dei rifiuti. Non c'è una soluzione unica a questi problemi, ma credo che il senso civico dei cittadini possa contribuire in modo significativo. Tuttavia, è essenziale anche il supporto da parte del governo e delle istituzioni. Noi abbiamo proposto l'istituzione del Vigile di quartiere, un'idea che va oltre la semplice emissione di multe, incoraggiando il confronto diretto con i cittadini per raccogliere proposte e lamentele. Inoltre, è cruciale creare luoghi di aggregazione all'interno dei quartieri. Anche se queste non sono soluzioni esaustive, rappresentano un punto di partenza concreto. Come ristoratore, ho fatto del mio meglio per contribuire all'interno della mia comunità locale, e credo che se ognuno di noi facesse altrettanto, sarebbe un passo importante verso un cambiamento positivo."
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